Casa di cura di Monastier eccellenza contro l’artrosi

MONASTIER. La casa di cura Giovanni XXIII di Monastier capitale della cura dell'artrosi. Ogni anno sono 1.400 gli interventi per l'applicazione di protesi, punta dell'iceberg di un sistema che vede...

MONASTIER. La casa di cura Giovanni XXIII di Monastier capitale della cura dell'artrosi. Ogni anno sono 1.400 gli interventi per l'applicazione di protesi, punta dell'iceberg di un sistema che vede il paziente rapportarsi con chirurghi, fisiatri e reumatologi. Ieri a Monastier la presentazione della campagna di informazione nazionale "Storie di vita in movimento", un progetto che intende fornire alla cittadinanza una serie di consigli su come gestire e curare l'artrosi, patologia invalidante che colpisce le articolazioni tramite una serie di lesioni progressive della cartilagine, di cui soffre circa la metà degli ultrasessantenni. La casa di cura Giovanni XXIII, con il plauso dell'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, ha aderito all'iniziativa che si articola attraverso un sito (www.storiedivitainmovimento.it), dov'è possibile trovare informazioni su come affrontare la patologia, videotestimonianze di pazienti, oltre a un'area riservata agli specialisti. «Uno degli elementi che contraddistingue la politica sanitaria della casa di cura è la tutela del diritto alla salute», spiega l'amministratore delegato Gabriele Geretto, «è questo lo spirito con cui abbiamo aderito alla campagna sull'artrosi». Lo stesso Geretto ha annunciato un maxi investimento da 5 milioni di euro per la costruzione di una nuova sala operatoria e la modernizzazione di altre due nell'edificio dell'ex casa di risposo, dove troveranno posto anche un centro dentistico e nuovi ambulatori. Le sale operatorie saranno agibili dal primo febbraio, all'orizzonte anche un'implementazione occupazionale. Il progetto "Storie di vita in movimento" si è ispirato a una ricerca nazionale del Censis secondo cui il 30% dei pazienti con artrite intervistati ha consultato un medico dopo oltre un anno dall'insorgere dei dolori. «Il primo passo fondamentale per garantire a una persona affetta da artrosi un miglioramento della qualità della vita è la scelta del percorso di cura piu' indicato nel ridurre il dolore», chiarisce il dottor Maurizio D'Aquino, direttore dell'Unità operativa di Medicina alla casa di cura, «Il team di esperti nella nostra struttura mette a disposizione una serie di approcci terapeutici in base allo stadio di avanzamento della patologia, compreso l'intervento chirurgico per l'impianto della protesi all'anca o al ginocchio. Questo tipo di trattamento è in grado di far recuperare al paziente la libertà di movimento che, a causa dell'artrosi, risulta particolarmente compromessa». Sono 13.500 le visite ortopediche effettuate in un anno alla casa di cura, «In aumento del 10% rispetto all'anno scorso», spiega. A ciò si aggiungono 5.350 interventi di chirurgia ortopedica, 4.600 visite fisiatriche e 58.000 prestazioni fisiatriche.

Rubina Bon

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