Cartizze, crolla il prezzo dell’uva

Meno 44 per cento rispetto al 2012. Giù anche i grappoli destinati a Prosecco (dal 2 al 7 per cento)

VALDOBBIADENE. Colline del Prosecco, stavolta franano i prezzi. Dati-choc, quelli di Veneto Agricoltura. Se per tutte le uve venete viene registrato un calo (meno 18% per i vini di Marca), si può parlare di un vero crollo per quelle del Cartizze di Valdobbiadene: meno 44% rispetto al 2012. Se un produttore di Cartizze, microarea di 7 ettari incastonata tra le colline del Conegliano e Valdobbiadene, l’anno scorso veniva pagato circa 4 euro per ogni chilo d’uva portato in cantina, quest’anno lo stesso viticoltore dovrà accontentarsi di 2 euro al chilo, 2,50 al massimo. Il vino, dai 7,50 euro al litro del 2012, scende a 4,50. Il Cartizze piange, ma non ridono nemmeno i suoi “fratelli” Prosecco Doc e Docg. Cali contenuti, ma tangibili: meno 7% per le uve Glera destinate al Doc, meno 2% per le uve del Docg.

In fondo, il ribasso dei listini (dopo il boom degli ultimi anni) era previsto. Perché la crisi, soprattutto in Italia, ha contagiato anche il Prosecco: «Avevamo già osservato l’andamento negativo in termini di vendite in Italia», segnala Innocente Nardi, presidente Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene «per questo abbiamo incontrato due volte i produttori di Cartizze. Purtroppo il 97% delle loro vendite è concentrato in Italia. In ogni caso, l’andamento dei listini è ciclico: il percorso del Docg sale e scende, quello di quest’anno è un calo fisiologico». Soluzioni per ridare linfa a un mercato stagnante? «Abbiamo un gruppo di lavoro di produttori e imbottigliatori. Cerchiamo di far conoscere il Cartizze anche nel mercato mondiale: l’obiettivo è internazionalizzare un vino che, per noi, è l’eccellenza della nostra denominazione».

In pianura non sorprende il calo (7%) dei prezzi delle uve destinate al Prosecco Doc: «Questi dati non ci stupiscono, sono in linea con le nostre previsioni che annunciavano un calo del 6,8%» fa sapere il Consorzio di Tutela «ma cerchiamo l’intesa con tutta la filiera per le nostre scelte, come nel caso dello stoccaggio, volto proprio a evitare forti oscillazioni sul mercato. Un’eccesso di quantità ridurrebbe la qualità del prodotto». La flessione dei prezzi arriva dopo tre anni di continui aumenti. A Verona hanno subìto i ribassi più evidenti le uve di Igt Bianco e Rosso (18% e 15%), Soave (13%), Bardolino (7%), e Pinot grigio (3%). A Treviso, oltre al Prosecco quotazioni in calo per le uve a bacca bianca (Verduzzo Igt meno 17%) e per la vinificazione dei rossi (Raboso meno 10%), mentre le uniche varietà che hanno beneficiato di un leggero incremento sono state il Pinot bianco, grigio Igt e Chardonnay. E a Padova, la borsa merci ha registrato cali per tutte le tipologie di uva.

Andrea De Polo

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