Cartizze con il trucco Bottiglie senza Docg vendute in enoteca

VALDOBBIADENE. Bottiglie contraffatte di Prosecco Docg, i produttori sono sul piede di guerra. In un’osteria ed enoteca della zona sono state trovate bottiglie di Cartizze “con fondo” senza fascetta del Consorzio di Tutela. Una doppia irregolarità: secondo le direttive del Consorzio non si può produrre Cartizze con fondo, ma quel che è peggio, senza fascetta non c’è nemmeno il “contrassegno di Stato”, obbligatorio per legge su tutte le bottiglie della Docg.
Il caso sarà presto denunciato alle autorità competenti. I responsabili rischiano multe salatissime e un processo per frode. Dietro quella fascetta, infatti, c’è uno scrupoloso lavoro di controllo delle procedure di produzione. Chi acquista una bottiglia contraffatta non sa, invece, cosa sta bevendo. Il problema è molto dibattuto tra i produttori che rispettano le regole. Tra questi, Claudia Adami di Valdobbiadene: «Prima di imbottigliare il nostro vino, siamo sottoposti a rigide analisi della qualità da parte di Valore Italia, società che controlla la regolarità delle denominazioni Doc, Docg e Igt. Un vino senza etichetta è un vino non controllato. Usano un marchio del quale non avrebbero diritto». Meno controlli significa meno spese, e quindi prezzi di vendita al consumatore più bassi rispetto a quelli di mercato. Una bottiglia di Cartizze da 75 centilitri, con regolare etichettatura, costa almeno 15 euro. Quelle contraffatte, con un’etichetta posticcia, costano 10 euro. Il vino potrà essere buono come l’altro, ma non è Docg, e non è mai stato controllato. Il consumatore, spesso, non sa che l’etichetta è un obbligo di legge. Così un altro produttore, Luca Gallina: «Il Valdobbiadene-Conegliano ha una forte caratterizzazione e tipicità, con prodotti ben definiti e disciplinati dai testi di legge. Fare commistione tra di essi, sfruttando il nome più noto Cartizze o in altri casi Valdobbiadene, non ha alcun senso, anzi crea confusione nel consumatore a discapito della promozione del territorio. Il Disciplinare di produzione è uno strumento di indirizzo e tutela dei nostri prodotti».
Andrea De Polo
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