Carron: «Abbiamo bisogno di aiuto per poterci difendere»

Il tessuto imprenditoriale è sano e reattivo, ma ha bisogno di aiuto per riconoscere e difendersi dalla criminalità organizzata. È, in sintesi, il pensiero di Paola Carron, vicepresidente di Assindustria Venetocentro delegata a Edilizia, Territorio e Infrastrutture.
L’intervista a Paolo Storoni, capo della Dia del Triveneto, ha messo in crisi certezze e tesi sul sistema imprenditoriale del Nordest, non più solo nel ruolo di vittima nel suo rapporto involontario con la criminalità organizzata, ma in alcuni casi addirittura complice. «È una segnalazione preoccupante, che ci invita ad essere sempre attenti anche a tutela della libertà di mercato e del tessuto socio-economico del territorio. Ci auguriamo», dice Carron, «sia un fenomeno limitato, che va contrastato in un tessuto d’impresa e società che continuiamo a sentire sano e reattivo, anche a fronte delle difficoltà di questi mesi».
La riconoscibilità delle aziende in mano alla mafia non è sempre semplice. I cosiddetti reati spia al nord sono pochissimi, proprio perché, ha spiegato Storoni, la criminalità organizzata tiene un basso profilo. E così in Procura nel 2019 è arrivata una sola denuncia per usura, 12 per riciclaggio, 48 per estorsione, e 45 per danneggiamenti seguiti da incendio. Insomma la mafia, si sa, qui non spara, ma costruisce case, strade, si occupa di impiantistica, di smaltire rifiuti e di ogni settore del business. E spesso lo fa attraverso piccole imprese in subappalto.
«Il controllo sulla loro posizione giudiziaria non spetta naturalmente all’impresa committente, se non in base ai documenti prodotti, e può succedere che elementi successivi, a lavori già avviati, abbiano ripercussioni pesanti per tutta la filiera», sostiene la vicepresidente di Assindustria. «Crediamo quindi necessario attivare anche nuovi strumenti di collaborazione tra imprese, istituzioni e forze dell’ordine anche a tutela di chi stabilisce in buona fede relazioni di lavoro con imprese che poi risultino collegate alla criminalità organizzata. Questo è ancora più urgente in questa fase, con l’impatto negativo della pandemia in molte imprese e resta questo il fronte su cui continuare a tenere alta la guardia».
Assindustria ha siglato accordi di collaborazione con le istituzioni, dalla Prefettura agli enti locali, «promuoviamo la diffusione degli strumenti di legalità nelle imprese con specifici servizi di assistenza: white list, protocolli di legalità, supporto finanziario, assistenza negli appalti, tutela legale. L’adozione di questi strumenti ha comunque un costo per le imprese, in particolare per quelle di piccole e medie dimensioni». –
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