Cariche da rinnovare Zanette al Consorzio Polegato in Coldiretti

Il presidente della Doc Prosecco va verso la riconferma ma teme il voto dei “puristi”: «Non vogliono il Rosè»

TREVISO. C’è un Consorzio che fattura 2,1 miliardi di euro all’anno in cerca di un presidente. Il Prosecco Doc ha rinnovato due giorni fa il cda, e il 25 maggio sceglierà appunto il presidente di 10.242 aziende distribuite su 24 mila ettari in due Regioni, un impero da440 milioni di bottiglie. I numeri da soli sarebbero sufficienti a scatenare la corsa al (ricchissimo) trono, ma in realtà giochi e accordi sembrano fatti: sarà confermato Stefano Zanette, verso il terzo mandato, all’interno di un “risiko” di cariche che coinvolge anche Coldiretti e prevede - salvo sorprese - Mattia Mattiuzzo come vice (è l’attuale presidente dei giovani di Coldiretti) e Giorgio Polegato, patron di Astoria Vini, alla guida degli agricoltori.

Zanette ter. «Io non mi sono stufato di guidare questo Consorzio, ma deciderà il consiglio» si schermisce Zanette, «ho ribadito ai soci che sono a disposizione». Candidati pronti al muro contro muro, per il momento, non ce ne sono. Qualcuno, nell’ambiente, aveva fatto il nome di Valerio Cescon, presidente della cooperativa La Marca Vini e Spumanti, più di cento milioni di fatturato, la prima cantina della Marca per dimensioni. «Io faccio già molte cose» risponde Cescon, «c’è un ampio consenso su Zanette e su quello che ha fatto in questi anni. Non credo ci siano margini per un cambiamento. Le cose che funzionano bene devono andare avanti allo stesso modo, e il modello di gestione della Doc Prosecco deve essere valutato positivamente».

I nodi da sciogliere. Eppure non è stata una passeggiata quella di Zanette alla guida della Doc. Specie negli ultimi mesi. Quando la svolta “green”, con la messa al bando del Glifosate e dei pesticidi più nocivi, gli ha inimicato parte della base dei produttori. Non così tanto, pare, da costargli il terzo mandato. «Le modifiche al disciplinare sono ferme a Roma, attendono un governo e che la burocrazia si sblocchi, ma credo che siano state digerite dai produttori» commenta Zanette, «semmai chi mi remerà contro lo farà perché è contrario alla recente introduzione del Prosecco Rosè. I puristi sono scettici, ma io la vedo come un’opportunità importante per creare ulteriore valore all’interno della denominazione. Come Prosecco Doc siamo sempre stati agili e veloci a seguire le tendenze del mercato, negli anni il prodotto si è sempre evoluto». Altro nodo da sciogliere: Zanette è tra i più convinti sostenitori, se non della fusione vera e propria, dell’ampia collaborazione con gli altri Consorzi di Tutela (Conegliano Valdobbiadene e Asolo Montello Docg). «La fusione è uno scenario idealistico, in questo momento irrealizzabile, io dico che bisogna implementare l’operatività di Sistema Prosecco, che finora operava solo nella tutela, nella direzione della comunicazione e del marketing. I tre Consorzi sono il trittico di una medesima opera d’arte, e perciò vanno presentati insieme».

Il ruolo di Coldiretti. La partita per il Prosecco Doc si intreccia con quella per Coldiretti, che a giugno eleggerà il nuovo presidente provinciale al posto di Walter Feltrin (non si ripresenterà). C’è l’accordo per mettere alla guida degli agricoltori Giorgio Polegato, numero uno di Astoria. Mentre l’uomo di Coldiretti all’interno del Consorzio di Tutela Prosecco Doc è Mattia Mattiuzzo, attualmente responsabile del gruppo giovani. Al cda sarà proposto come vice presidente del Consorzio, numero due di Zanette al posto dell’attuale vice Giorgio Serena.

Andrea De Polo

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