Capodanno, i trevigiani spenderanno tra i 50 e i 150 euro a testa
Sartorato, Fipe-Confcommercio: «Il settore chiude un anno di profondi cambiamenti dei consumi, tanti sceglieranno cena alla carta e poi festa in piazza»

La notte di San Silvestro si preannuncia come un momento di grande attività per le imprese della ristorazione della provincia di Treviso, che raccolgono il crescente desiderio di festeggiare l’arrivo del nuovo anno fuori casa.
Le sensazioni raccolte dalla Fipe-Confcommercio della provincia di Treviso per il veglione di fine anno raccontano un moderato ottimismo.
Entrando nel dettaglio dell’offerta, la spesa media varia da un minimo di 55 euro fino a 150 euro se comprensivo di intrattenimento musicale.
Le proposte si differenziano in un panorama estremamente variegato, con la compresenza di diverse tipologie di locali: ristoranti, lounge bar, discoteche, club, oltre agli eventi organizzate nelle principali piazze della provincia.
«Pur in un quadro economico ancora complesso ed in uno scenario di sempre maggiore attenzione all’alimentazione – afferma la presidente di Fipe - Confcommercio della provincia di Treviso Dania Sartorato - le famiglie approfittano delle festività per liberarsi dagli impegni quotidiani e, dunque, anche dall’incombenza di organizzare un appuntamento conviviale come quello del cenone dell’ultimo dell’anno, scegliendo la soluzione del ristorante o del fuori casa che presenta varie formule accessibili a diverse fasce di prezzo».
Ma, secondo Sartorato, quest’anno c’è un cambiamento: «Sta prendendo piede sempre più la proposta di menu alla carta per poi spostarsi su eventi all’aperto nelle piazze in attesa del brindisi di mezzanotte. Il settore chiude un importante anno di profondi cambiamenti dei consumi, valorizzato, però dal riconoscimento per la Cucina Italiana del titolo di Patrimonio dell’Umanità sotto l’egida dell’Unesco».
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