Caorle, coppia gay trevigiana aggredita dal branco

CAORLE. Insulti, offese e parole pesanti pochi giorni fa a Caorle nei confronti di una coppia gay di Treviso. Protagonisti della violenta aggressione verbale un gruppo di ragazzini: almeno cinque, e tra essi potrebbe esserci stato qualche minorenne. Nessuno al momento è ancora è stato identificato.
Il fatto è avvenuto tre giorni fa ad Altanea, lungo la passeggiata che divide la spiaggia da un campeggio. In base alle prime ricostruzioni la coppia stava tranquillamente passeggiando sul lungomare. Mano nella mano come una qualsiasi coppia, nessuna particolare effusione tra i due. Poi si sarebbero seduti su una panchina: sarebbe stato un bacio tra i due ad aver scatenato l’aggressione ingiustificata.
I due gay trevigiani, indispettiti dalle prime pesanti offese che volavano nei loro confronti, hanno reagito ed è mancato poco si passasse dalle parole ai fatti. In loro difesa sono intervenuti altri turisti, che hanno allontanato i ragazzi evitando il peggio.
I due uomini hanno poi reagito facendo armi e bagagli e andandosene dal Lido di Altanea, senza sporgere alcuna denuncia ma anche con l’intenzione di non mettere più piede a Caorle. Da parte delle associazioni turistiche la presa di posizione è di pesante condanna. Il presidente du Confturismo regionale e vicepresidente di Federalberghi nazionale, Marco Michielli: «È un episodio incivile, spero che queste due persone possano tornare a Caorle. Saranno sempre i benvenuti».
Anche le associazioni in difesa dei due omosessuali hanno lavorato, con discrezione, per raccogliere le loro confidenze e le loro paure. Di sicuro i due non hanno sporto e non hanno alcuna intenzione di sporgere denuncia. Non se la sentono, ma l’episodio li ha parecchio turbati. L’aggressione, fortunatamente solo verbale, è avvenuta in orario serale, vicino alla spiaggia.
Protagonisti della vicenda ( vittime, soccorritori e aggressori) sarebbero tutti turisti. I coinvolti sarebbero tutti turisti. Non ci sono caorlotti implicati. I due fidanzati stavano passeggiando mano nella mano. Poi si sono seduti su una panchina, e hanno cominciato a baciarsi. Ma evidentemente questa scena non è stata gradita da un gruppetto di ragazzini che si è avvicinato apostrofandoli in malo modo. «Froci di m...», è stato l'epiteto più gentile usato dagli aggressori. Rispetto ad altri episodi simili, stavolta non si è fatto finta di nulla: in difesa dei due gay sono intervenuti infatti altri italiani presenti che hanno diviso i contendenti, prendendo le difese dei due giovani trevigiani.
Tornati in appartamento i due hanno deciso quindi di chiudere con Caorle, almeno per ora. E continuare le proprie vacanze altrove.
Marco Michielli chiaramente prende le loro difese, tanto che ora vuole convincerli a tornare a trascorrere le vacanze a Caorle: «In Veneto non c’è alcuna preclusione per coppie di omosessuali, siano loro uomini o donne. Sono tutti benvenuti. Questo episodio è triste e va condannato. In questi anni abbiamo lavorato molto per rendere il soggiorno confortevole anche per queste coppie. Credo siamo sulla strada giusta. Io non condannerei però Caorle a prescindere», osserva ancora Michielli, «l’episodio di intolleranza avrebbe potuto verificarsi anche lontano da quel contesto, in qualsiasi altro posto. Invito di nuovo i due fidanzati a trascorrere il soggiorno a Caorle, sulla nostra spiaggia».
Potrebbe essere una bella replica agli stessi intolleranti, Caorle è sempre stata una città accogliente.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso