Canti fascisti in piazza ad Asolo: bufera sulla banda

L’Anpi denuncia l’episodio: «Faccetta nera con il cappello di alpino». Il sindaco scrive al Corpo bandistico di Maser

A rovinare la festa solidale organizzata da alpini e Pro loco con la benedizione delle amministrazioni comunali di Asolo, Altivole e Maser e la collaborazione della ditta “I 5inque” di Maser, non è stato sabato scorso il maltempo, ma l’iniziativa di cinque componenti del corpo bandistico di Maser che, cappello alpino ben calcato in testa, si sono messi a intonare in piazza canti fascisti. E sulle note di “Faccetta nera” e “Giovinezza” in molti se ne sono andati sdegnati, non mancando di far presente il loro sconcerto agli organizzatori, al sindaco Mauro Migliorini e a Beatrice Bonsembiante, referente asolana dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi).

Mentre alcuni componenti della banda parrocchiale di Maser suonavano musiche di triste memoria fascista, sabato scorso la piazza si svuotava tra l’indignazione di chi aveva sfidato la pioggia pur di partecipare all’evento in favore delle popolazioni della Riviera del Brenta colpite lo scorso 8 luglio dalla devastante tromba d’aria, ma non si aspettava certo un finale così inglorioso. “Uno spritz di solidarietà” - questo il nome dato al pomeriggio asolano - era scivolato liscio fino alle 19.30, nonostante un cielo sempre più grigio. Spritz e porchetta per tutti dalle 17.30 in poi, serviti con la solita generosa allegria alpina e animati dal corpo bandistico parrocchiale di Maser. In piazza anche i sindaci Mauro Migliorini di Asolo, Sergio Baldin di Altivole e Daniele De Zen di Maser, i comuni che hanno aderito all’iniziativa benefica, e il vicesindaco di Mira Nicola Crivellaro. Con loro la genuina solidarietà alpina e il buon cuore della gente che ha permesso di staccare a fine pomeriggio un simbolico assegno di 2.300 euro a favore della popolazioni della Riviera.

A rovinare tutto, dopo le 19.30, alcuni componenti della banda che si sono messi a suonare canti fascisti. Subito lo sdegno, il giorno dopo la dura reazione dell’Anpi affidata alla sua referente asolana. «Non posso accettare che la mia piazza», non va per il sottile Beatrice Bonsembiante, «sia stata offesa da un gruppo di alpini che cantando Faccetta Nera e Giovinezza ha sporcato la faccia di un corpo degno e generoso. Il gesto di questi ignoranti ha rovinato il nobile evento, che ha mostrato il lato solidale delle nostre associazioni e dei nostri cittadini». La referente dell’Anpi ha contattato il sindaco Migliorini e il capogruppo degli alpini di Asolo. «Attendiamo dalla banda una nota scritta di scuse ufficiali», fa sapere, «In caso contrario porteremo la vicenda sui tavoli di Anpi e Ana provinciali». Il sindaco Migliorini già lunedì ha inviato una lettera sdegnata al presidente della banda di Maser.

«La città di Asolo», ha scritto, «condanna con fermezza questo comportamento irrispettoso verso i nostri ideali di democrazia e libertà. Forse questi ragazzotti non sanno che gli anni del fascismo videro per il popolo italiano la progressiva eliminazione di ogni libertà civile e avviarono l’Italia in un conflitto non voluto dagli italiani, applicando le leggi razziali che rimangono un’onta indelebile nella storia del nostro Paese». Migliorini, nel ringraziare chi ha speso del proprio tempo per regalare una piccola speranza alla Riviera del Brenta, bolla come «incivile il comportamento di questi pochi buontemponi». «In piazza», rincara la dose Bonsembiante, «c’era la figlia di un reduce della campagna di Russia che ha pure vissuto il dramma del campo di concentramento. Non si può accettare questa deriva fascista, che ha visto a Pagnano sotto il tendone della “Festa dei Omeni” la sagoma del duce accompagnare l’esibizione in camicia nera della banda chiamata ad animare la giornata. Una vergogna».

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