Canizzano: una base L’aeroporto militare pronto a ospitare gli hangar elicotteri

Nuovo onere oltre al trasloco della sezione missili di Padova Il quartiere plaude: nuova vitalità. Aertre studia il piano

Forse non arriveranno i 50 dipendenti civili, subito insorti alla notizia del trasferimento a Treviso. Ma intanto, il destino della base militare di Canizzano sembra davvero quello di diventare la super officina specializzata del volo militare per il Veneto e del Nordest.

All’Ancillotto dovrebbero arrivare infatti, a breve, anche gli elicotteri, per la manutenzione e le riparazioni. Nuovi elementi che sanciscono la nuova dimensione dell’aeroporto di Canizzano, a questo punto nell’intero quadrante del Nordest. Si precisa meglio, lo status dell’aeroporto alle porte della città, dopo l’annunci del trasferimento, forse già a fine anno, del personale della base Allegri di Padova.

IL QUARTIERE novità positiva

E se lì, al 2° reparto manutenzione missili alle porte di Padova, si cerca almeno di non far trasferire i 50 civili, che potrebbero venir dislocati in altre strutture militari o civili della provincia d i Padova, i quartieri di Canizzano e Sant’Angelo si preparano a consolidare la loro tradizione. «Quasi come agli anni d’oro, quando qui c’erano oltre 700 avieri», commentavano ieri diversi anziani nei locali lungo via Sant’Angelo che poi diventa via Canizzano appunto in prossimità della base.

L’arrivo di 250 militari della base patavina è destinata ad essere una svolta da ricordare, per tutta la zona. Dentro e fuori l’aeroporto.

Sul piano militare, il presidente del consiglio Giancarlo Iannicelli (lista Conte) gioca... in casa, essendo generale dell’Aeronautica Militare. «Mi pare evidente che dopo Istrana, ora anche Treviso stia assumendo un ruolo importante nell’organizzazione della basi operative e delle strutture di supporto», dichiara, «e ricordo quando invece anni fa era circolata voce, inopportunamente, di un ridimensionamento dei due aeroporti. Così non è: per Treviso, come già sono stati Istrana e Canizzano sin qui, sono ottime notizie, a cominciare dall’indotto ma anche dal significato per la comunità, che si espande e si allarga».

Dal quartiere, la prima voce èquella di Nicola Torresan, consigliere leghista: «Mi sembra una buona cosa, il quartiere è destinato a crescere, e credo ci siano anche diverse unità abitative vuote se la famiglie decideranno di trasferirsi. Non va sottovalutata la ricaduta economica sul quartiere».

AERTRE ALLA FINESTRA

Di fronte alla svolta di Canizzano, AerTre resta alla finestra, o meglio a bordo pista, dall’altra parte dell’aeroporto. Il neopresidente Marco Pinzi (lista Zaia –Gentilini). «Preciso che il punto non era all’ordine del giorno della seduta del cda, per noi non c’è alcuna ufficialità, aspettiamo di sapere cosa eventualmente accadrà alla base di Canizzano. Per noi, allo stato, non cambia nulla: del resto ci siamo appena insediati, e sullo sviluppo del Canova c’è un iter in corso». Dietro la diplomazia, AerTre non è disinteressata. Uno dei punti nevralgici del nuovo ampliamento era infatti l’area dei capannoni dismessi di Canizzano, dove si pensava di pote realizzare la nuova caserma dei vigili del fuoco operativa all’aeroporto civile. I bene informati dicono che i margini di manovra restano tutti, ma è evidente che sin da ieri le due diplomazia sono al lavoro: la caserma dei vigili del fuoco, ci siamo appena insediata, la notizia è stata data ieri senza ulteriori dettagli quindi aspettiamo di vedere. Aspettiamo l’ufficialità, intanto tutto procedere com’è stato imposto, dopo eventualmente si vedrà». –

A. P.

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