Campo in vendita, spazio ai capannoni: e il CornudaCrocetta se ne va

CORNUDA. Campo sportivo di Cornuda in vendita, e intanto la squadra “emigra”. Il Comune vende al nuovo prezzo a base d’asta di 60 euro al metro quadrato - per un totale complessivo di 337.500 euro - l’area di 5.625 mq costituita dal campo da calcio di via dell’Industria, che era gestito dal Calcio Amatori Cornuda, destinata a ospitare capannoni industriali o artigianali. All’inizio la base d’asta era di 69 euro al mq per un valore totale di circa 390 mila euro. «Abbiamo tre campi da calcio, avevamo avvisato gli amatori e con loro non ci sono stati problemi, alla fine loro gestiscono quello in centro», spiega così la scelta il sindaco Claudio Sartor.
Ciò non riguarda direttamente l’“esilio” del CornudaCrocetta che nelle ultime tre partite casalinghe non ha giocato, come aveva sempre fatto, nello stadio di Cornuda di via Pace. La squadra di calcio milita in Eccellenza e ha giocato per due volte a Onigo di Pederobba e una a Crocetta: un’altra mazzata dopo la retrocessione in Promozione arrivata con largo anticipo. «Non rispondono alle raccomandate, non si sa con chi parlare. So che hanno avuto una vertenza con la società che sta gestendo l’impianto: non hanno onorato i pagamenti e sono stati messi alla porta», dice la sua il sindaco. «Effettivamente non abbiamo contatti, è una situazione che non capita con altri: per noi è una società che è proprio fuori dal paese. Penso sia un loro problema e prenderemo provvedimenti nell’albo delle associazioni. Al di là del nome credo che abbiano poca attinenza col paese, vedo anche pochi ragazzi da Cornuda», conclude il sindaco.
«Lo stadio di Cornuda non lo gestiamo più da due anni. Il Comune aveva fatto il bando mettendo assieme palestre e il campo da calcio, il buon senso li avrebbe tenuti separati. Potevamo presentarci, ma non ci interessavano le palestre», spiega Corrado Salogni, dirigente del CornudaCrocetta. «Prendiamo atto delle scelte del Comune, ma le strutture sportive sono patrimonio delle società del paese, in particolare per chi come noi ha un settore giovanile di 320 elementi e una storia. Ora il campo è a pagamento e non ha senso giocare a Cornuda quando con i nostri soldi possiamo andare dove vogliamo, spendendo di meno». Salogni continua a rispondere al sindaco: «Noi facciamo attività a Crocetta e rispondiamo a quel Comune. Abbiamo tanti ragazzi di Cornuda. Siamo l’unica squadra che non gioca nel proprio paese e adesso si allena il Montebelluna: s’andrà a finire che lo stadio sarà usato da chi viene fuori dal paese».
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