Campana, un negozio per quattro Mini centro commerciale in città

Un mini centro commerciale in città. Quattro attività in una. Lo storico negozio “Campana” di via Teatro Dolfin ha riaperto i battenti ieri inaugurando il suo nuovo corso: i due piani sono condivisi da quattro attività affini ma diverse. Abbigliamento, lana e filati, biancheria per la casa, intimo: quattro settori merceologici per altrettanti gestori. Dei tre titolari storici dell’attività nata nel 1928 è rimasto solamente Gioacchino Ferrarese, che gestisce il negozio di abbigliamento. Quattro ex dipendenti del “Campana” originario hanno preso in gestione lo spazio “La nuova Campana”, un negozio nel negozio che vende intimo. Da ieri un pezzo di quello spazio (330 metri quadrati) è affidato in gestione a Massimo Gottardi, 45 anni, con l’insegna di “Casa Anversa” (biancheria per la casa) e prodotti “Orme” (sempre biancheria per la casa, però dedicata a chi ha animali domestici). Infine, un negozio di lana e filati.
Un piccolo centro commerciale sui generis, insomma. Spazi ceduti in affitto in una sorta di “comune” del commercio che permette di condividere le spese e di fare da affetto-calamita reciproco per i clienti. La concorrenza dei mostri di cemento che spuntano lungo tangenziali e statali si combatte anche così. «Sì, la filosofia è quella del piccolo centro commerciale, sempre più spinta», dice Gottardi, «più articoli diversi ci sono, più speriamo che il cliente sia attirato». Certo, questo non risolve tutti i problemi, però è un passo avanti. Parcheggi e viabilità, per esempio, restano un nodo: «Oggi piove, e la mia inaugurazione ne risente», dice il gestore di “Casa Anversa”, «e anche la pedonalizzazione può essere un problema, per i clienti e il mio tipo di prodotti. Chi si compra una trapunta voluminosa vorrebbe caricarla in macchina qui sotto il negozio, non doversela portare via a piedi. Ma in qualche maniera ci arrangiamo». La speranza è che questi disagi vengano compensati dalla nuova linfa di cui si nutre il centro storico, a partire dalle mostre d’arte che attirano migliaia di visitatori.
Il commercio tradizionale, insomma, lancia un messaggio che sembra la replica alla svolta annunciata da Guido Pomini, ex presidente Ascom (si veda articolo qui sotto), che ha annunciato l’addio al piano di espansione dei negozi tradizionali per puntare tutto su un portale di e-commerce.
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