Campagna elettorale choc, Panto: «Votami, sono resuscitato»

Pubblicità elettorale shock in Internet di Gianluca Panto, esponente di Veneto Stato: «Noi gli eredi di Giorgio». Thomas Panto risponde con ironia: «Loro eredi di mio padre? Sì, e io di Napoleone»
Gianluca Panto
Gianluca Panto
TREVISO. Sono resuscitato, votami. Firmato: Panto. E' la pubblicità elettorale shock di Gianluca Panto, candidato consigliere provinciale nelle liste di Veneto Stato. Quel «sono resuscitato» suona come un macabro richiamo alla morte di Giorgio Panto. Era il 26 novembre del 2006 quando il politico-imprenditore - nonché editore televisivo - morì in un incidente: il suo elicottero si inabissò nella Laguna di Venezia, nelle vicinanze dell'isola di Crevan, di sua proprietà. «Sono resuscitato», scrive oggi Gianluca Panto (anzi, lo scrive l'agenzia che gli cura l'immagine in vista delle elezioni) su Facebook.


Provocazione voluta.
Di pessimo gusto? Macabro? O involontario? Giudizio libero sulle prime due domande, ma l'ultima no: «Ho dato carta bianca all'agenzia, ho chiesto io di usare slogan forti», dice Gianluca Panto, 46 anni, trevigiano di natali e «venetista» nel cuore e nella testa. La provocazione, insomma, è del tutto voluta. Il nome di Gianluca Panto è nella lista dei candidati per il consiglio comunale di Villorba (capolista Danillo Benetton) oltre che in quella per il consiglio provinciale nelle file del Veneto Stato con Antonio Guadagnini. «Io mi considero resuscitato politicamente, su quello slogan c'è il mio nome, non quello di Giorgio Panto», dice Gianluca. Ma, scusi - gli chiediamo al telefono - il collegamento è ovvio. O no? «No, non è ovvio. Ma se qualcuno lo fa, abbiamo raggiunto il nostro scopo: fare scalpore». Cattivo gusto? «No. E poi i veri eredi politici di Giorgio siamo noi, non certo Foggiato».


Napoleone.
«Gianluca Panto l'erede politico di mio padre? E allora io sono l'erede di Napoleone». Al cattivo gusto, Thomas Panto, figlio di Giorgio, risponde con l'ironia. «Un'iniziativa del genere si commenta da sola».

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