Cameriera di colore “rifiutata” «Lei ha dato una lezione di serietà»

CONEGLIANO. «Seidina, con le sue parole e la scelta di reagire all’offesa in modo responsabile, continuando a fare il suo lavoro, dimostra che è già cittadina italiana, anche se non ha ancora il pezzo di carta che lo certifichi». Massamba Thiam, presidente dell’associazione dei mediatori culturali di Conegliano “Mondo Insieme” interviene sull’episodio della giovane cameriera di colore discriminata da un cliente in un noto locale cittadino. «Quella di Seidina», continua Thiam, «è la voce di una donna matura, perfettamente integrata, che costruisce con la sua intelligenza e il suo lavoro il futuro di questo Paese e della nostra comunità coneglianese. Una comunità che è fatta prevalentemente di persone perbene come i datori di lavoro di Seidina che per assumerla non hanno guardato al colore della pelle. Questa ragazza, con la sua denuncia pacata, ha dato una lezione a tutti noi di vera cittadinanza». Forte la reazione del mondo sindacale. «Un episodio vergognoso e degradante per un territorio che ha fatto dell’integrazione un fatto reale. È importante denunciare queste situazioni perché non possiamo far finta di non vedere: razzismo e discriminazione sono mali ai quali non possiamo abituarci: la barbarie va fermata», afferma Nicola Atalmi, segretario provinciale della Cgil con delega all’immigrazione. «La paura va sconfitta, la Cgil è un riferimento per tutti coloro che si sentono discriminati, siamo al loro fianco pronti a denunciare. Non è Seidina in difetto, ma questo cliente. Le esprimiamo la nostra vicinanza e la invitiamo a parlare con i suoi titolari per esprimere il proprio stato di disagio di fronte a una situazione che ha dell’incredibile. E farsi coraggio anche grazie alla solidarietà dei colleghi, che è sempre un punto di forza dei lavoratori». E conclude: «Episodi tristi come devono far riflettere tutti i trevigiani e in particolare chi nelle istituzioni li rappresenta, perché capiscano che tali fatti sono i frutti amari di chi alimenta l’odio, di chi sdogana le discriminazioni: sono veleno iniettato nella nostra società, che è sempre stata esempio di integrazione».
Sulla vicenda è intervenuta anche la Cisl. «Un episodio del genere non dovrebbe trovare spazio in una provincia in cui sono state messe in campo molte azioni concrete per favorire la convivenza», dichiara Cinzia Bonan, segretario generale della Cisl Belluno Treviso. «È importante intervenire prima che accadano fatti del genere. La Cisl cerca di dare risposte concrete con il coordinamento Anolf 2G dedicato alle seconde generazioni di immigrati». Mentre la politica cittadina tace, dall’amministrazione comunale arrivano parole rassicuranti e un appello. «Non credo ci sia da allarmarsi», afferma Floriano Zambon, assessore con delega ai flussi migratori. «Conegliano ha una storia secolare di accoglienza: nel Medioevo c’erano ben 11 monasteri in città, con un afflusso di persone da tutto il continente; nell’Ottocento su 8 mila abitanti, 4 mila erano militari, provenienti da tutta Italia. Oggi su 35 mila 500 abitanti abbiamo 6 mila immigrati, e fatti come quello raccontato oggi dalla tribuna sono per fortuna numericamente esigui. Certo l’attenzione va tenuta alta e il mio appello ai concittadini è a rimanere aperti e accoglienti verso chi viene regolarmente a lavorare e a vivere da noi». Solidarietà a Seidina l’ha espressa anche il consigliere comunale Bhuiyan Shakibul. —
Francesca Nicastro
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