Camalò oggi si ferma per il saluto a Enrico

POVEGLIANO. Cordoglio e dolore a Camalò: la comunità si è stretta attorno ai familiari di Enrico Botter, il trentunenne ucciso da un tumore osseo. Enrico, oltre ad essere attivo nella parrocchia, fino ad un anno fa è stato presidente dell'associazione “Al centro della vita”. Si è sempre dato da fare per i più sfortunati, per chi aveva bisogno. In queste ore, di attesa per il funerale che verrà celebrato oggi pomeriggio alle 15,30 nella chiesa di Camalò, tutti coloro che volevano bene ad Enrico si sono stretti ai familiari, il papà Domenico, la mamma Rossella, il fratello Marco, la fidanzata Martina, le nonne Felina e Rina e gli zii. Tutti ricordano la forza e il coraggio di Enrico nell'affrontare una malattia terribile, ma che ha sempre creduto di poter sconfiggere. Dopo la scoperta della malattia, nel 2000, Enrico non si era dato per vinto e dopo le cure era tornato alla sua vita. La musica, con la sua chitarra, è stata per lui una grande passione e una forza trainante. Aveva un suo gruppo strumentale, i Raw materials, che si incontravano a Spresiano e poi il coro dei giovani della parrocchia, che aveva anche diretto. Poi il suo grande impegno con l'associazione Al Centro della vita, con la quale organizzava la festa della birra, in estate, e nel periodo natalizio, una cena benefica. Con i fondi raccolti Enrico e i soci dell'associazione sono riusciti a costruire una scuola in Madagascar e a comprare un macchinario per la respirazione per il reparto di pediatria del Ca' Foncello di Treviso. «Quello che ha sempre contraddistinto Enrico», racconta commossa la fidanzata Martina, «è stato il coraggio con cui ha affrontato la malattia, sempre speranzoso nel futuro e senza mai tirarsi indietro nel prodigarsi per gli altri nonostante le difficoltà». Dopo la cerimonia funebre di oggi pomeriggio, la salma verrà sepolta nel cimitero di Camalò. (sa.b.)