Calvetti: "C'è anche l'usura"

TREVISO. «Se per concederti il mutuo ti “obbligo” a comprare azioni, e poi quelle azioni si deprezzano pesantemente, il costo a carico del cliente va compreso nel Taeg, il tasso complessivo del prestito. E in questo modo si sfonda il tetto dell’usura». L’avvocato Sergio Calvetti è incattivito e molto determinato. È lui, con il suo studio legale Tlc Lawyers, a portare avanti la nuova guerra contro Veneto Banca per conto «di oltre un migliaio di piccoli soci». Nel mirino finiscono anche i direttori di filiale, non solo i vertici dell’istituto.
Avvocato, hanno colpe anche i bancari?
«Decisamente, se sono stati operativi in prima persona in quello che si configura come un raggiro».
Ci spieghi perché.
«Perché non vale solamente l’articolo 2049 del codice civile, che prevede che sia il datore di lavoro a rispondere degli illeciti commessi dai dipendenti. Nel caso di vendita di azioni dal valore palesemente sovrastimato, il ruolo del bancario è attivo: fa opera di convincimento in prima persona».
Quindi solo i direttori di filiale o anche gli sportellisti?
«Chiunque abbia indotto il cliente a fare determinate azioni di indebitamento».
Voi ora presentate querela.
«Sì, doppia: una a Roma dove c’è già l’indagine per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, e una anche a Treviso. Se qui la magistratura ritiene di agire in prima persona, può farlo».
Voi ipotizzate quali reati?
«Associazione per delinquere finalizzata alla truffa, all’estorsione e all’usura».
Truffa per le azioni, se abbiamo capito bene, ma l’estorsione?
«Il meccanismo in molti casi era questo: se non compri azioni della banca non ti do i soldi del mutuo o del finanziamento».
E l’usura?
«La Cassazione su un punto è stata chiara: il Taeg, tasso complessivo del prestito, comprende tutti gli oneri. Se tra questi c’è anche l’acquisto di azioni, il loro deprezzamento deve rientrare nel Taeg. E in questo modo la soglia di usura viene superata, anzi: letteralmente sfondata».
Quanti azionisti raccoglie la vostra azione legale?
«Oltre un migliaio. Sono proprio i piccoli azionisti le vere vittime del reato di aggiotaggio, che con speculazioni e crediti in sofferenza nascosti (se le accuse formulate dalla Procura di Roma dovessero essere confermate, ndr) ha gonfiato il valore delle azioni a vantaggio della banca ma a scapito dei piccoli soci. Ora sono loro a pagare la svalutazione delle azioni da 39,50 a 30,50 euro per coprire la perdita di bilancio da quasi un miliardo di euro».
Come studio legale sarete in assemblea?
«Vediamo, ma non possiamo comunque avere deleghe di voto dai soci. Gli azionisti che seguiamo si opporranno alla svalutazione delle azioni e chiederanno di deliberare un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex presidente e dell’ex amministratore delegato. Ci sarà anche la richiesta di costituire un accantonamento al fondo rischi futuri da utilizzare a fronte di specifiche e ben individuate perdite, e attendere per questo la chiusura dell’esercizio al 31 dicembre 2015».
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