Calunnia sull’eredità, si riapre il processo

MOGLIANO. La Corte d’Appello di Venezia ha rinviato al Tribunale di Treviso gli atti del processo per calunnia a carico dell’albergatore Luciano Tonietti ed Egide Tonetto, 89 anni, rispettivamente amico e governante del barone Pier Adolfo de Kunkler. I due imputati erano stati assolti in primo grado. A denunciarli era stato il barone Federico Carlo Bianchi, erede del barone defunto. E' una vicenda complessa, tanto che la figlia del barone Bianchi ha dovuto terminare le scuole all'estero, una vicenda che parte da molto lontano e che riguarda la morte del barone de Kunkler e le rivendicazioni sulla sua eredità. A dare il via alle indagini era stato il memoriale dell'ex governante che ipotizzava un omicidio. Tutto falso: era stata infatti archiviata l'inchiesta sulla morte del barone Pier Adolfo de Kunkler. Il nobile, proprietario di un'omonima villa moglianese, morì nel 2000 lasciando un testamento in cui nominava erede universale il cugino residente nella villa. Dopo il decesso, la Procura di Venezia prima e quella di Treviso successivamente, indagarono su una presunta circonvenzione d'incapace: si sospettava che qualcuno avesse forzato la volontà del nobiluomo al momento della stesura del testamento. Ma l'inchiesta, dopo una consulenza che stabilì la lucidità di de Kunkler, si chiuse con un'archiviazione. Poi i sospetti furono rilanciati dall’ex governante e dall’amico, che però si sono ritrovati imputati per calunnia. Le parti civili, rappresentate dalla moglie e dalla figlia del barone Bianchi, davanti alla Corte d’Appello sono state patrocinate dall’avvocato Luigi Ravagnan.
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