Cadel inaugura a Santa Lucia nel segno della sostenibilità
Saranno 190 i dipendenti nel nuovo stabilimento dell’azienda di stufe. Il taglio del nastro con il presidente Luca Zaia e la viceministro Vania Gava

I robot che fanno crescere l’occupazione. Prima la Cadel aveva 120 dipendenti. Oggi conta 147 collaboratori. La nuova sede ne occuperà 190. E’ stata inaugurata, a Santa lucia di Piave, dal presidente del Veneto Luca Zaia e dal viceministro Vannia Gava. Gli onori di casa da parte della famiglia Zanette. Una superficie di 20 mila metri quadri su un lotto di 45 mila:rispettati i più severi requisiti della sostenibilità in ambito tecnologico industriale. La produzione massima, rispetto ai 30 mila pezzi l’anno della vecchia fabbrica, ora può arrivare a 50 mila.

Un marchio, la Cadel, che da oltre 70 anni si distingue nella produzione di stufe a pellet e cucine a legna di qualità, entrato nel 2013 a far parte di Mcz Group, leader mondiale nei sistemi a pellet. Giacomo e Riccardo Zanette, i vertici di Mcz Group, sono di Sacile, come pure lo è Gava. Zaia, ovviamente, ha approfittato della circostanza per far osservare: «Dall’autonoma regione Friuli Venezia Giulia si viene ad investire in Veneto perché qui, probabilmente, c’è già più convenienza. E chissà che cosa accadrà quando avremo l’autonomia anche noi». Non mancavano, tra le autorità, il presidente della Provincia Stefano Marcon, il sindaco di Santa Lucia Fiorenzo Fantinel, il vice presidente di Confindustria Veneto-Est Paola Carron, il presidente di Confindustria Italia-Serbia Patrizio Dei Tos, l’ex vicepresidente di Confindustria nazionale Cristina Piovesana.
«Riteniamo di essere un modello di efficienza e ottimizzazione delle risorse, capace di rispondere alle crescenti richieste del mercato - ha sottolineato il presidente di Cadel Giacomo Zanette - rispettoso delle esigenze dei nostri collaboratori ai quali va la nostra riconoscenza per gli straordinari risultati raggiunti». Il vicepresidente Riccardo Zanette ha riferito che Cadel oggi è presente in 24 Paesi europei e anche in Sudamerica (Cile), Reunion e Marocco, con un fatturato che negli ultimi cinque anni è più che raddoppiato passando dai 19 milioni del 2018 ai 42 milioni di euro del 2022. «I nuovi edifici sono stati innalzati recuperando le superfici precedentemente occupate da un insediamento produttivo dismesso e fatiscente - ha raccontato il direttore Massimo Daruos - che abbiamo demolito con un consumo di suolo praticamente nullo. Con la bonifica abbiamo smaltito 15 mila metri quadri di amianto. Inoltre abbiamo introdotto sistemi che consentono una buona autonomia energetica grazie a 400 kw di fotovoltaico e abbiamo azzerato il trasporto su gomma interno allo stabilimento».

«Da un relitto industriale, un’azienda di successo che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici e la terra da cui proviene. Un’azienda veneta che funziona, cresce, sviluppa nuova occupazione, guarda al futuro in termini di sostenibilità», ha subito chiosato il governatore Zaia. E il viceministro Gava ha aggiunto: «Mi compiaccio della scelta dei signori Zanette di realizzare i nuovi stabilimenti senza ulteriore consumo di suolo, bonificando un precedente insediamento industriale dismesso. La politica su questo punto non deve mettere i bastoni tra le ruote, ma dare sostegno e collaborazione al fine di favorire le aziende virtuose, con una visione sostenibile del proprio sviluppo». Per la vicepresidente di Confindustria Veneto-Est Paola Carron «l’inaugurazione di questo nuovo spazio aziendale, realizzato totalmente all’insegna dell’innovazione, della sostenibilità e della competitività, costituisce un’occasione di crescita per tutta la comunità e rappresenta una visione imprenditoriale che Confindustria condivide pienamente»
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