Cade nella tramoggia e muore soffocata

VAZZOLA. È caduta all’interno di una tramoggia, una vasca dove viene riversato il cemento, ed è morta soffocata. Una fine atroce quella di Emanuela Viezzer, 52 anni di Cimadolmo, un’imprenditrice morta proprio all’interno della sua fabbrica, la Comavit di Vazzola, un’azienda specializzata nella produzione e vendita di pali per vigneti e frutteti. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarla da parte dei sanitari del 118, davanti ai familiari e ai dipendenti straziati dal dolore per la tragica fine dell’imprenditrice.
L’incidente sul lavoro è avvenuto poco dopo le 17. È a quell’ora che dalla Comavit arriva la richiesta di soccorso al centralino di Treviso Emergenza. Una richiesta di soccorso disperata: una donna è finita all’interno di una tramoggia di impasto del cemento e si teme per la sua vita.
Sul posto viene immediatamente inviata un’ambulanza ma è necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco. Quando i soccorritori arrivano nell’azienda di via Piave a Tezze di Vazzola risulta subito chiaro che la situazione è disperata e solo un miracolo potrebbe restituire viva la conna coinvolta nell’incidente. Le operazioni di soccorso sono piuttosto complicate e quando il corpo dell’imprenditrice viene estratto dalla vasca dove era caduta poco prima ogni tentativo di rianimarla risulta vano. Emanuela Viezzer è probabilmente soffocata all’interno della tramoggia nel reparto di produzione dei pali in cemento di cui lei era responsabile.
I carabinieri sono intervenuti assieme ai tecnici dello Spisal che si sono subito messi al lavoro per cercare di accertare nei dettagli la dinamica della tragedia. Sono stati sentiti i dipendenti della ditta, testimoni dell’accaduto. Per il momento si possono fare soltanto delle ipotesi sulla dinamica dell’infortunio mortale. Ipotesi tutte al vaglio dei responsabili dello Spisal.
Nel frattempo il pubblico ministero di turno della procura di Treviso ha aperto un fascicolo sull’incidente di Tezze di Vazzola con l’ipotesi di accusa di omicidio colposo. Un atto dovuto in attesa che venga chiarita nei dettagli la dinamica dell’incidente. Per questo motivo saranno fondamentali gli esiti delle indagini dello Spisal, che arriveranno sul tavolo della magistratura forse già nella giornata di oggi.
Nel frattempo, la notizia della morte dell’imprenditrice di San Michele di Piave, una frazione di Cimadolmo, ha destato profondo cordoglio non solo nel suo paese di residenza ma anche in quello di origini, Tezze di Vazzola, dove il padre Silvio aveva fondato l’azienda che produce paletti in cementi per vigneti e frutteti. Emanuela Viezzer aveva affiancato il padre Silvio, assieme alle altre sorelle, nella conduzione dell’azienda dal lontano 1998 ed era la responsabile del settore di produzione dei pali in cemento. Una persona ben voluta e appassionata della sua azienda di famiglia.
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