Cadavere nel fosso a Silea: la vittima è un senzatetto di 58 anni. Si ipotizza la morte per assideramento
Il corpo appartiene a Gianluca Bessegato, 58enne di Spresiano, tossicodipente senza fissa dimora e con precedenti di polizia. Il pm valuta se disporre l’autopsia

Appartiene a Gianluca Bessegato, 58enne senza fissa dimora e con problemi di tossicodipendenza il cadavere rinvenuto nel fossato lungo via Cendon a Silea nel tardo pomeriggio di martedì 25 novembre. Si tratta di un soggetto originario di Spresiano, già noto alle forze dell’ordine e con precedenti di polizia.
L’ispezione cadaverica disposta dalla procura non ha evidenziato segni di violenza. L’uomo sarebbe morto per cause naturali, forse per assideramento.
La notte precedente il ritrovamento del corpo la polizia locale di Silea aveva notato il 59enne aggirarsi per la zona dell’ex complesso della Chiari e Forti. Stando a quando riportato dagli agenti sembrava bagnato (aveva piovuto quella sera) e in stato di alterazione.
Da chiarire cosa sia accaduto nelle ore successive: è probabile che l’uomo sia arrivato nella zona dei campi sportivi di via Cendon e sia scivolato nel fossato. In tasca aveva un biglietto della Mom, degli analgesici e un pacchetto di sigarette. I documenti erano in un giaccone appeso ad una recinzione poco distante dal fossato in cui è avvenuto il ritrovamento del corpo, notato da un residente che stava accompagnando il figlio a calcio. La sagoma affiorava in parte dall’acqua del fosso.
Esclusa al momento l’ipotesi di un’overdose. Anche per l’assenza di tracce di stupefacenti o elementi che facciano pensare che possa averne fatto uso prima di scivolare nel fosso. Il pm valuterà nelle prossime ore se disporre l’autopsia oltre all’ispezione esterna già eseguita.
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