«Caccia, assessore Lorenzon dimettiti»

Cinquanta cacciatori hanno chiesto ieri le dimissioni dell’assessore provinciale Mirco Lorenzon. La protesta dell’ Italcaccia di Treviso è andata in scena davanti ai cancelli del Sant’Artemio, con i bandiere, banchetto e impianto stereo.
«Da quando Lorenzon è assessore, per noi solo regolamenti restrittivi, mentre le associazioni sono state escluse dalle decisioni principali» – dice Gianni Garbujo, referente dell’associazione di 300 soci. «Vogliamo un calendario venatorio unico nel Veneto – continua – Per noi la Provincia vachiusa subito, non dal 2016». Italcaccia chiede l’eliminazione di 13 ambiti territoriali di caccia della Marca. «Servono solo a spartirsi le sedie» - dice Garbujo, che invoca lo stop alla restrizione a soli due giorni alla settimana della caccia alla selvaggina stanziale e chiede che la zona alpi non diventi solo terreno per carabine, tutelando le forme tradizionali. Infine l’associazione chiede che la caccia al cinghiale non sia limitata solo a pochi cacciatori selezionati come oggi impongo le norme.
Lorenzon ha assistito alla manifestazione. «Tutte le decisioni su caccia e calendario venatorio sono state prese sentendo le associazioni, anche Italcaccia, che nella riunione ad hoc è anche andata via prima» - puntualizza l’assessore. «Le scelte vengono fatte in base alla maggioranza – dice Lorenzon – E le altre associazioni hanno deciso per certe regole. Italcaccia lo deve capire».
Presenti anche Franco Zanata e Claudio Dus, consiglieri provinciali del Pd: «Va convocata subito la commissione caccia».A margine, invece, dissenso e proteste di alcuni passanti: non hanno gradito, nel giorno delle memoria, rinfresco dei manifestanti e la musica dagli altoparlanti. Inopportuno» – hanno detto, chiamando la redazione. . (l.c.)
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