Ca’ Rainati sconvolta per la morte di Zen «Non correva forte»

Il presidente del motoclub del paese era noto per la sua prudenza. Migliorano le condizioni  della moglie Sonia, ricoverata in ospedale a Bolzano

SAN ZENONE. «Vado via questa domenica per una gita in moto, è l’unica domenica libera che mi resta per un po’, poi sarò impegnato nella sagra di San Francesco». Sono le ultime parole che Giuliano Zen, 53 anni, falegname di Ca’ Rainati, ha detto al fratello Luciano domenica mattina, lo stesso giorno in cui, poche ore più tardi, ha perso la vita in sella alla sua motocicletta. Giuliano in base alle ricostruzioni è stato centrato da un’auto che ha invaso la corsia opposta sulle strade della Val Pusteria.

Luciano e tutta la famiglia Zen sono stravolti, soprattutto perché Giuliano, presidente del motoclub del suo paese, non solo era prudente ma addirittura «tutti gli amici motociclisti lo prendevano in giro perché era sempre l’ultimo ad arrivare». Lui diceva sempre: «Voialtri ndè che dopo mi rivo», le parole di Giuliano che il fratello non riesce a togliersi dalla testa.

«Non correva mai. Ma se è andata come risulta non poteva evitare l’impatto con l’auto che lo ha improvvisamente travolto in una semicurva, non aveva il tempo per frenare». Straziante il dolore dei familiari. Il figlio Enrico, 22 anni, ha raggiunto la mamma Sonia in ospedale a Bolzano. «Viaggiava con Luciano in moto, ma fortunatamente le sue condizioni non sono gravi. Dopo le cure all’anca dovrà essere operata alla gamba e quando sarà stabilizzata la porteranno al San Valentino di Montebelluna», dice Luciano. «Vuole partecipare al funerale, speriamo che per lei sia possibile muoversi al più presto». Enorme il vuoto che ha lasciato nella comunità. «Era attivo sia in parrocchia che nella sagra che inizia l’ultima settimana di settembre a Ca’ Rainati. Era l’unico che cucinava il pesce, in cucina era fortissimo». I funerali saranno celebrati venerdì alle 15.30 nella chiesa di Ca’ Rainati.—

M.C.P.

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