Bus navetta, Provincia condannata

Il Consiglio di Stato: gara da rifare per i trasporti da e per l’aeroporto Canova

Il Consiglio di Stato boccia il ricorso presentato dalla Provincia di Treviso contro la sentenza del Tar che aveva dichiarato illegittima l'ordinanza con cui era stato affidato il servizio di trasporto dall'aeroporto Canova a Venezia all'azienda Barzi senza passare attraverso una gara. Il tribunale ha confermato la sentenza che aveva accolto il ricorso presentato dal consorzio per i trasporti Cosmo, con sede a Mestre e rappresentato dall'avvocato Nive Lorenzato, riconoscendo l'illegittimità dell'affidamento diretto del servizio: in buona sostanza serviva una gara d'appalto e non era ammissibile l'affidamento diretto qualificando il servizio come «aggiuntivo», come aveva fatto l'ente del Sant’Artemio. Inoltre ha condannato la Provincia, in solido con Barzi, a pagare 5.000 euro a Cosmo.

La guerra degli autobus era iniziata nel marzo 2012, quando la Provincia si era affidata agli avvocati per rispondere all'attacco del consorzio Cosmo. Pomo della discordia: il fatto che la Provincia avesse affidato alla società Barzi Service srl il servizio aggiuntivo di trasporto pubblico nella tratta dall'aeroporto di Treviso fino a piazzale Roma a Venezia. La società Cosmo Consorzio per i servizi e la mobilità, sede a Mestre, aveva quindi impugnato al Tar del Veneto la delibera della giunta provinciale che affidava il servizio alla Barzi.

Al consorzio Cosmo non avevano gradito questa corsia preferenziale, tanto da arrivare a impugnare la delibera al Tar che aveva poi dato ragione al Consorzio. In maggio, poi, la Provincia si era appellata al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensiva della sentenza del Tar. L'ente aveva affidato l'incarico di consegna dell'appello a Franco Botteon, dirigente del settore Affari legali della Provincia. Successivamente era arrivata la decisione che rigettava la richiesta di sospensiva. E nei giorni scorsi è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato contro la Provincia di Treviso. «Non è escluso», aveva spiegato Massimo Fiorese, legale rappresentante della Cosmo Trasporti, «che ora la Corte dei Conti sia interessata della vicenda, dato che sono stati sperperati inutilmente i soldi dei contribuenti».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso