Bus, il Consiglio di Stato boccia Muraro

Respinta la richiesta di sospensiva della sentenza del Tar che aveva dato ragione al Consorzio Cosmo Trasporti

Il Consiglio di Stato stronca la Provincia di Treviso, respingendo la richiesta di sospensiva, presentata da Leonardo Muraro, della sentenza del Tar che aveva dichiarato illegittima l’ordinanza con cui era stato affidato il servizio di trasporto dall’aeroporto Canova a Venezia all’azienda Barzi senza passare attraverso una gara. Il tribunale amministrativo veneziano aveva infatti accolto il ricorso presentato dal consorzio per i trasporti Cosmo, con sede a Mestre e rappresentato dall’avvocato Nive Lorenzato, riconoscendo l’illegittimità dell’affidamento diretto del servizio: in buona sostanza serviva una gara d’appalto e non era ammissibile l’affidamento diretto qualificando il servizio come «aggiuntivo», come aveva fatto l’ente del Sant’Artemio. ««Non capiamo l’accanimento della Provincia nel difendere una posizione indifendibile», ha commentato Massimo Fiorese, legale rappresentante della Cosmo Trasporti, «migliaia di euro dei contribuenti sono stati letteralmente buttati».

La guerra degli autobus era iniziata nel marzo 2012, quando la Provincia si era affidata agli avvocati per rispondere all’attacco del consorzio Cosmo. Pomo della discordia: il fatto che la Provincia avesse affidato alla società Barzi Service srl il servizio aggiuntivo di trasporto pubblico nella tratta dall’aeroporto di Treviso fino a piazzale Roma a Venezia. Il 21 febbraio la società Cosmo Consorzio per i servizi e la mobilità, sede a Mestre, aveva impugnato al Tar del Veneto la delibera della giunta provinciale che affidava il servizio alla Barzi «per far fronte - si leggeva nella delibera provinciale - alle necessità del sistema turistico ed economico provinciale e regionale per il polo aeroportuale di Treviso, i cui volumi di passeggeri sono in continua crescita, nonché per incrementare l'offerta generale di trasporto pubblico in direzione dei fondamentali nodi trasportistici di Mestre e Venezia, anche per migliorare la qualità e la quantità dell'offerta di servizio ferroviario quando questa è insufficiente o inefficiente come stanno a dimostrare le continue proteste dell'utenza e comunque in prospettiva dei previsti tagli finanziari al servizio ferroviario universale». Al consorzio Cosmo non avevano gradito questa corsia preferenziale, tanto da arrivare a impugnare la delibera al Tar che aveva poi dato ragione al Consorzio.

In maggio, poi, la Provincia si era appellata al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensiva della sentenza del Tar. L’ente aveva affidato l’incarico di consegna dell’appello a Franco Botteon, dirigente del settore Affari legali della Provincia. E nei giorni scorsi è arrivata la decisione che rigetta la richiesta di sospensiva. «Non è escluso», aggiunge Fiorese, «che ora la Corte dei Conti sia interessata della vicenda, dato che sono stati sperperati inutilmente i soldi dei contribuenti».

Giorgio Barbieri

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