Breton, triennio da ricordare Ricavi in crescita del 35%

La società è stata la prima in Veneto a ottenere il maxi prestito da 25 milioni di euro da Banca Intesa garantito da Sace tramite Garanzia Italia
DePolo Castello Di Godego azienda Breton
DePolo Castello Di Godego azienda Breton

castello di godego

Nuovi software e soluzioni 4.0 per i clienti, da affiancare prima, durante e dopo la ricezione della commessa. È la strategia dell'azienda trevigiana Breton Spa, leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine industriali d’avanguardia per la lavorazione di pietra naturale, ceramica e metalli e nello sviluppo di tecnologie e impianti per la pietra composita, per uscire dalle difficoltà create dal coronavirus sui mercati. La realtà con quartier generale a Castello di Godego, ma sedi produttive anche a Vedelago, Campiglia dei Berici (Vicenza) e Maranello (Modena), oltre a sette filiali estere, ha chiuso il 2019 con un fatturato di 280 milioni di euro aumentato del 35% nell’ultimo triennio ed ha assunto nello stesso periodo circa 300 persone per arrivare a circa 1.000 dipendenti totali. Numeri significativi, che tuttavia hanno dovuto fare i conti con le difficoltà create dall'emergenza sanitaria sull'economia. Per farvi fronte Breton è anche stata la prima azienda veneta, tramite Intesa San Paolo, ad ottenere un finanziamento di 25 milioni di euro, garantito in poche ore da Sace tramite Garanzia Italia. L’ingegner Luca Toncelli, presidente della società, entra più nello specifico. «La strada, dopo la sospensione forzata a causa del Coronavirus, è in salita: ma noi continuiamo ad investire, su più fronti. Il nostro impegno è focalizzato nella progettazione e sviluppo di tecnologie e macchinari con performance migliorate per assicurare un vantaggio competitivo alle imprese clienti, soprattutto in questa fase di rilancio in cui i mercati sono riflessivi» sottolinea Toncelli, «Punteremo sempre di più sulla parte software dei nostri prodotti e sulla consulenza e servizi al cliente, per offrire soluzioni 4.0 personalizzate che rispondano alle esigenze sempre più complesse e sofisticate del mercato. Stiamo potenziando la divisione software, il nostro Digital Hub. Qui un team di ingegneri del software, elettronici, dell’automazione e matematici, sviluppano e migliorano i software delle smart factories, le fabbriche intelligenti». —

Alessandro bozzi valenti

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