Brescacin e il rastrellamento in Cansiglio

VITTORIO VENETO. Assalto al Cansiglio, torna la drammatica storia del grande rastrellamento tedesco di fine estate 1944. A farla rivivere il nuovo libro di Pier Paolo Brescacin (in foto), storico...

VITTORIO VENETO. Assalto al Cansiglio, torna la drammatica storia del grande rastrellamento tedesco di fine estate 1944. A farla rivivere il nuovo libro di Pier Paolo Brescacin (in foto), storico vittoriese, direttore scientifico dell’Istituto della Resistenza di Vittorio Veneto che, insieme all’associazione “Val Lapisina Iniziative A.S.D”, organizza la presentazione, venerdì alle 20.30 nel Parco laghi Blu di Basso Fadalto a Vittorio Veneto. Il lavoro di Brescacin affronta in modo completo ed esauriente uno degli episodi più alti e nello stesso tempo più drammatici e controversi della Resistenza combattuta nel Vittoriese e in Cansiglio. Tra il primo e il 10 settembre 1944 seimila tedeschi attaccarono 2.300 partigiani del Gruppo Brigate “Vittorio Veneto” che si erano arroccati sull’Altipiano. La battaglia del Cansiglio è uno dei momenti più discussi e controversi dell’esperienza resistenziale, in cui il movimento subì il primo scacco che poteva pregiudicarne l’esistenza. Ancor oggi, a distanza di più di settant’anni, gli storici si interrogano su come sia stata possibile tale sconfitta, come mai un rastrellamento, anche di grandi dimensioni come quello registrato sull’Altopiano, avesse assunto le proporzioni di una vera e propria disfatta, capace di ipotecare la stessa esistenza del movimento, e soprattutto di chi fossero le responsabilità dell’accaduto. Il volume di Brescacin ha il pregio non solo di ripercorre questo importante momento dell’epopea partigiana, ma anche di confrontarsi con la memorie e le interpretazioni di quei fatti.

Francesca Gallo

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso