Bottecchia e la Grande Guerra «Un eroe, come tutta la famiglia»

LA CELEBRAZIONE
Resta un sogno il Museo nella casa di Ottavio Bottecchia a San Martino di Colle. Troppi gli eredi del campione del ciclismo, una cinquantina, dei quali alcuni all’estero e altri irreperibili. «Molti di loro sono disposti a donare la casa al Comune», spiega il sindaco Edoardo Scarpis, «ma la procedura per l'acquisizione è abbastanza complicata. Abbiamo presentato tre volte il progetto, abbiamo cercato bandi per ottenere un finanziamento ma non ci siamo riusciti». Per mettere mano alla casa di via Mazzini, ora a rischio crollo, servono circa 350 mila euro. Il progetto vorrebbe riportare il piano terra esattamente com'era cento anni fa. C’è ancora un lavatoio in pietra e altri oggetti che ricordano quel periodo. Il piano superiore verrebbe dedicato alla vita del campione, mentre dove c'era il granaio, l'intenzione è di realizzare una sezione dedicata alla famiglia. Esiste diversa documentazione che racconta come nella prima guerra mondiale tutta la famiglia s’impegnò a servizio della patria, donne comprese. Intanto quest’anno, a 124 anni dalla nascita di Bottecchia, il Comune ha fatto installare dieci targhe nei vari ingressi del paese. Mentre il prossimo anno dovrebbe essere dedicato un busto. «Colle ha sempre ricordato Bottecchia come anche il Comune di Trasaghis» ha detto Scarpis durante la cerimonia di commemorazione il 1 agosto, presenti anche l'assessore allo sport di Vittorio Giuseppe Costa e il collega Valter De Martin di Portobuffoè, referente del Museo del Ciclista. Un aspetto inedito della vita di Bottecchia è l’uso della bicicletta durante la Grande Guerra. Il campione c è celebrato infatti anche come eroe di guerra. Vi ha partecipato inquadrato nel 6º battaglione bersaglieri ciclisti ed è stato insignito di Medaglia di bronzo al valor militare. «Per allenarsi», ha raccontato il 1 agosto Giancarlo Caliman, delegato Coni di Pordenone, «legava le fascine dietro la bicicletta per far più fatica sulle strade bianche. A Pordenone abbiamo un velodromo intitolato ad Ottavio Bottecchia. Il prossimo anno, per il 125 esimo anniversario della sua nascita organizzeremo qualcosa di speciale ». —
Francesca Gallo
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