«Botte dalla Polizia locale dopo l’arresto»

«Quell’occhio nero non è compatibile con una caduta, ma è un colpo». Si tratta del primo risultato, secondo l’avvocato Alessandra Nava, dell’ispezione corporale effettuata ieri pomeriggio nel carcere di Santa Bona sul ventitreenne nigeriano arrestato dalla Polizia locale per spaccio e resistenza e che sarà interrogato oggi in tribunale. Era stato proprio il legale a presentare un’istanza urgente al giudice Bruno Casciarri che, dopo aver ottenuto anche il parere favorevole della Procura, ha disposto di documentare le lesioni. L’incarico è stato quindi affidato nella mattinata di ieri al dottor Alberto Furlanetto che effettuerà anche un accertamento diagnostico su un’edema al fianco.
l’arresto
Il nigeriano era stato sorpreso dagli agenti della Polizia locale, nella notte tra sabato e domenica, con oltre 20 grammi tra eroina e coca, in parte nascosti in un caricabatterie. Il 23enne, fino ad un anno fa ospite della caserma Serena come richiedente asilo e da qualche tempo sprovvisto di regolare permesso di soggiorno, era nel mirino degli agenti da più di una settimana. Il blitz è scattato nel tardo pomeriggio di sabato lungo viale della Repubblica. Qui, sotto casa, il giovane è stato sorpreso mentre stava cedendo un ovulo di eroina di circa 11 grammi, il cui valore stimato si attesta sopra ai 1.000 euro, ad un italiano. Ed è a questo punto che le versioni divergono.
la denuncia
Secondo il verbale di arresto durante l’intervento degli agenti il 23enne ha provato a nascondere l’ovulo in bocca, opponendo resistenza tanto che i due poliziotti sono rimasti contusi (prognosi rispettivamente di 10 e 2 giorni). Per il giovane, a cui sono stati contestati i reati di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, si sono così aperte le porte del carcere di Santa Bona, in attesa delle misure cautelari e delle analisi che verranno effettuate sugli stupefacenti. «Il mio cliente non ha fatto resistenza e sul suo corpo sono state trovate lesioni che ora approfondiremo», ha spiegato ieri l’avvocato Nava dopo aver presentato l’istanza urgente al tribunale, «anche in carcere non l’hanno accettato e hanno deciso di mandarlo in pronto soccorso per una visita più approfondita. Lui ha detto di essere stato colpito con un pugno ed emerge che l’occhio nero non è compatibile con una caduta. A questo punto presenteremo una querela di parte contro il verbale dove si parla di resistenza».
l’interrogatorio
Oggi in tribunale a Treviso ci sarà un primo passaggio con l’interrogatorio di garanzia. Secondo la Polizia locale, che smentisce la ricostruzione del 23enne confermando le accuse di resistenza e lesioni, non si può escludere che l’eroina venduta fosse la cosiddetta “eroina gialla”, considerata tra le più pericolose in circolazione vista la facilità con cui può portare ad overdose. «Due agenti sono dovuti andare al pronto soccorso», ha commentato il sindaco Mario Conte che ha difeso gli agenti della Polizia locale, «ho massima fiducia e stima degli agenti intervenuti e lavorerò perché possano fare al meglio il loro lavoro». —
Giorgio Barbieri
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