Borgo Cavour, Dal Zilio lascia

Il presidente, il parrucchiere Vincenzo Dal Zilio, lascia la carica dopo 15 anni. E dal consiglio scompare Giuseppina De Pieri in Stecca, una delle fondatrici dell’associazione.
Quella di mercoledì sera, fra i commercianti di borgo Cavour e via Canova, è stata una serata da annali, perché segna un passaggio storico dell’associazione nata nel lontano 1987: il testimone passa ora alla seconda generazione dei negozianti del borgo.
Il nuovo presidente è Enrico Zanon, antiquario dell’omonima bottega, suo vice sarà Cristiano Pavan, dell’«Adriatica». In consiglio siedono l’edicolante Marco Zilio, il barista Luciano Ghiotto, il pasticcere Giuliano Cadamuro, il gioielliere Zeno Caramel, e lo stesso Dal Zilio, che ha fatto un passo indietro, ma vuole continuare a dare una mano.
«Ho voluto favorire il ricambio», spiega il presidente uscente, che ricopre altri incarichi nell’associazionismo dell’artigianato «mi sembrava giusto dopo tanti anni. Sono stato uno dei fondatori, ho incrementato mercatini ed eventi sviluppando l’idea originale di Primo Guerra e di Giuseppina De Pieri, ho aperto la nuova sede a porta Santi Quaranta, grazie alla collaborazione del comune, e abbiamo arricchito il nostro cartellone».
L’altissima percentuale di figli d’arte nel nuovo consiglio - non solo di Zanon - non ribadisce solo la vocazione familiare di autentiche dinasty del commercio cittadino. Mostra anche come in un centro storico che sembra dominato ormai a un turnover quotidiano, il borgo e la via che dal Duomo vanno a porta Santi Quaranta sono anche un’oasi di memoria e di tradizione.
«Il nostro obiettivo adesso è di proseguire sulla strada tracciata», è la prima dichiarazione del neopresidente Zanon, «sono orgoglioso di questa carica, mio padre è stato uno dei fondatori del sodalizio. Certamente puntiamo a migliorarci sempre, nella qualità dell’offerta e nella quantità di visitatori, e sicuramente andrà avviato un dialogo con la nuova amministrazione. Dal nostro punto di vista, non crediamo che la strada migliore sia moltiplicare eventi affini, meglio sarebbe forse diversificare. E teniamo presente che ogni v olta il mercatino crea benefici a tutto il centro».
Dicono che il grande sogno dell’associazione sia arrivare a un mercatino da porta Santi Quaranta al Duomo, una prosecuzione del Calmaggiore. In tempi di pedonalizzazione del centro, sfruttando magari gli eventi culturali a Ca’ da Noal e casa Robegan, e il fascino della vicina zona della a Roggia.... Zanon però frena: «Idee ne abbiamo, certo, ma dobbiamo prima parlarne con la giunta, da parte nostra c’è tutta l’intenzione di creare un dialogo costruttivo e proficuo per tutta la città, sulla base di quanto abbiamo costruito in questi anni». Il feeling tra l’ex presidente Dal Zilio e le giunte leghiste era fortissimo, ora si apre una nuova fase. Il primo punto in agenda è la concomitanza del mercatino di novembre, il 24, con la domenica a piedi. Il vicesindaco Grigoletto, quando si è accorto del pasticcio nella scelta della data (quel giorno oltre al mercatino c’è il match di rugby a Monigo) ha assicurato correttivi ad hoc.
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