Boom per i matrimoni al San Gallo: servono 230 euro

FARRA DI SOLIGO. Tutti vogliono sposarsi sul colle del San Gallo. Da quando il Comune di Farra ha concesso la possibilità di celebrare i riti civili sulla sommità che domina il Quartier del Piave, è stato un vero boom di richieste, tanto che l’amministrazione ha stilato un vero e proprio tariffario. L’agenda dei matrimoni è fitta fino a settembre (si partirà a maggio), ma si accettano ancora prenotazioni. Lo scorso 20 gennaio, intanto, la giunta ha approvato le relative tariffe: un matrimonio a San Gallo durante l’orario di servizio degli addetti all’ufficio di Stato Civile costerà 80 euro, al di fuori di questo orario, 230. «Per chi si sposa, non è neanche il costo di un posto a tavola» scherza il sindaco Giuseppe Nardi, soddisfatto del buon esito che sta avendo l’iniziativa. Per chi non vuole mettere mano al portafogli, c’è sempre la sala giunta del municipio, per la quale non viene richiesto alcun contributo. «Le tariffe per San Gallo – precisa Nardi – sono le stesse richieste per chi si sposa nell’auditorium Santo Stefano. Sono luoghi che necessitano di un minimo di manutenzione, prima di celebrarci un matrimonio. A Santo Stefano dobbiamo pulire, accendere il riscaldamento, preparare gli ambienti. E a San Gallo è lo stesso, oltre alle difficoltà logistiche per raggiungere il sito». A San Gallo il rito civile viene celebrato in un terreno di proprietà del Comune, che ovviamente va “arredato” per gli sposi e gli invitati. L’iniziativa, nonostante il contributo richiesto, sta riscuotendo comunque un grande successo: «Non me l’aspettavo, sono piacevolmente sorpreso. Abbiamo già una quindicina di richieste di matrimoni da maggio a settembre. Il primo sabato di settembre ne abbiamo addirittura tre lo stesso giorno, e sto parlando solo del San Gallo». Non c’è da stupirsi: è uno dei punti panoramici più belli del Quartier del Piave, la vista spazia dalle colline del Prosecco al mare. «E infatti – continua Nardi – abbiamo richieste anche da fuori Comune, e dall’estero. A Farra avremmo altri siti panoramici per i matrimoni, come la collina con la chiesetta di San Vigilio, ma in quel caso il terreno non è di proprietà del Comune». (a.d.p.)
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso