Bolletta pazza Eni risarcirà duemila euro
La compagnia erogatrice del gas dovrà risarcile ogni centesimo di quella bolletta pazza che si era vista addebitare l’estate scorsa. Oltre 2 mila euro di bolletta, già prelevati dal suo conto corrente attraverso l’addebito automatico sottoscritto al momento della definizione del contratto.
Ma non solo: a titolo di risarcimento dovrà versarle anche 480 euro, utilizzando i termini giuridici “per lite temeraria”.
E’ il caso di una donna di 80 anni di Treviso, assistita dall’avvocato Carlo Isidoro Colombo, proprietaria di un appartamento a Jesolo dove è solita trascorrere l’estate, finito in aula al Tribunale di Treviso. Quello al mare era appunto un un appartamento utilizzato solamente per le vacanze estive. Di conseguenza i consumi erano naturalmente molto ridotti. Chiara la sorpresa quando la donna, scartabellando tra la posta ha aperto la busta contenente una bolletta dell’Eni di addirittura 2 mila euro.
Impossibile: durante l’estate aveva utilizzato il gaso solamente per cucinare o per l’acqua calda. Iniziano lettere e raccomandate alla compagnia erogatrice. La società riconosce l’errore e propone di scalare l’importo ( nel frattempo prelevato dal conto della donna) nelle bollette successive. Ma quando mai la donna avrebbe speso così tanto?
L’anziana per ottenere giustizia decide di ricorrere alle vie legali. Assistita dal suo legale decide di presentare decreto ingiuntivo contro il quale la società fa opposizione.
Ora il giudice di pace ha dato ragione all’ottantenne. Ha disposto che la società dovrà restituire alla donna l’intero importo della bolletta già versato. Inoltre ha stabilito il risarcimento del danno da lite temeraria per un totale di 480 euro.
A fronte di sempre più frequenti casi di bollette pazze una bella vittoria contro il colosso dell’energia. Che ora però, naturalmente, ha già annunciato appello. (s.g.)
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