«Bocciata» la scuola e promosso il bocciato

Il Consiglio di Stato ordina: esame di terza media, rivedere il giudizio. Vince lo studente
Studenti impegnati in un esame di Stato
Studenti impegnati in un esame di Stato
 
CASIER.
Prima bocciato e poi promosso all'esame di terza media. Possibile? Sì, se di mezzo ci si mette la giustizia. Per ottenere la revisione del giudizio, la famiglia di un tredicenne che aveva frequentato la scuola Vivaldi a Dosson si è dovuta rivolgere al Tar e poi al Consiglio di Stato. Ed ha ottenuto giustizia: lo studente, ri-esaminato e promosso, potrà continuare a frequentare la prima superiore.
 I fatti: nell'anno scolastico 2009-2010, il ragazzino aveva frequentato la terza alla Vivaldi. All'esame finale era stato bocciato. La famiglia, contestando la decisione del consiglio di classe, aveva presentato ricorso al Tar, sollevando «l'illegittimità nelle procedure di valutazione delle prove d'esame». Fissata l'udienza di sospensiva, il Tar aveva accolto le richieste della difesa, emettendo un provvedimento cautelare d'urgenza con sospensione della bocciatura e invito al corpo docenti a ripronunciarsi. Cosa che non era stata fatta nei tempi - com'è venuto alla luce solo di recente - per un problema di notifica della decisione. Nel frattempo il ragazzino era stato iscritto con riserva alla prima all'istituto Riccati di Treviso. Ad ottobre il Tar si era pronunciato, stravolgendo il provvedimento iniziale e rigettando l'istanza di sospensiva sulla base di oltre 380 pagine di documenti forniti dalla scuola. Confermata la bocciatura, per l'adolescente si erano chiuse le porte delle superiori. «Gli adulti vicini al ragazzo avrebbero potuto evitare certi "errori grossolani", attendendo il pronunciamento del Tar prima di formalizzare l'iscrizione alle superiori - aveva dichiarato il preside Luigi Clama - Non c'è stato alcun errore da parte dei docenti nel giudizio d'esame». Immediatamente la difesa aveva presentato ricorso d'urgenza al Consiglio di Stato. A novembre il secondo grado del giudizio amministrativo si era pronunciato, imponendo all'Amministrazione della Pubblica Istruzione di riammettere (dopo un mese e mezzo) lo studente alla frequenza della prima, seppur con riserva. Nel frattempo i giudici avevano chiesto che i prof rivalutassero l'esame. Cosa che è avvenuta nelle scorse settimane. L'iniziale valutazione insufficiente delle prove si è «trasformata» in un giudizio positivo. E' stato dunque ribaltato il primo pronunciamento del consiglio di classe: lo studente risulta regolarmente promosso alle medie e quindi potrà continuare a frequentare la prima. Il ricorso presentato davanti al Tar contro il Ministero è così divenuto improcedibile «per sopravvenuta carenza d'interesse». «Siamo molto soddisfatti per l'esito del ricorso, tecnicamente molto difficile - spiega l'avvocato Paolo Nieri, difensore della famiglia del tredicenne - Ringraziamo il preside e i docenti: in questo modo lo studente non ha sprecato un anno scolastico».

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