Bixio srl, cresce il buco dei condomìni Al S. Liberale ammanco di 90 mila euro

Cresce il buco che fa capo alle amministrazioni immobiliari Nino Bixio snc. Dopo il caso del condominio Michelangelo sul Put, ora tocca al palazzo San Liberale, decine e decine di appartamenti che guardano l’area Cantarane.
Lì, i primi accertamenti di bilancio seguiti alla sostituzione dell’amministrazione condominiale, il mese scorso, hanno quantificato un ammanco di oltre 90 mila euro, tutti dia bollette e fatture non pagate.
E c’è un altro palazzo in cui si stanno facendo i conti: l’Arianna di via Cavalleggeri: il primo riscontro ha fatto emergere 20 mila euro di fatture non pagate. I 14 condòmini sono pronti a una denuncia collettiva, e stanno consultando un legale. Ed è scattato l’allarme rosso tra i fornitori. Si va dai 30-40 mila euro ai 60 mila, per imprese e aziende che operavano in una decina di condomini. E poi le società erogatrici di acqua e luce. Il conto è destinato a salire – c’è chi teme vertiginosamente – e certo siamo a cinque zeri.
VIA MONTGRAPPA
Nel palazzo San Liberale la società di Zacconi è stata sostituita a giugno. Per questioni amministrative, pare. A scoprire che i conti non tornavano sono stati i nuovi amministratori del palazzo che ha quasi 100 appartamenti. La serie di bollette non pagate e le richieste della spettanze da parte delle ditte è cresciuta a dismisura man mano che si analizzavano le carte degli ultimi due anni. E oltretutto, mancava il bilancio 2018, cosa che ha reso ancor più difficile ricostruire l’accaduto. Ci son voluti giorni. Alla fine il risultato è stato sconvolgente per tutti quanti conoscevano l’ex amministratore, ritenuto da tutti persona «a modo e corretta». E mentre accertavano un buco da oltre 90 mila euro, in viale Montegrappa un altro palazzo, al civico 34 (quello ex sede di Equitalia) avrebbe scoperto una storia in tutto e per tutto simile, tant’è che i condomini avrebbero contattato recentemente altri amministratori per subentrare alla “Nino Bixio”. I quattro casi fanno già lievitare il buco a quota 150-160 mila euro.
DECRETO INGIUNTIVO
Alle tre denunce presentate da altrettanti condomini del palazzo sul Put, si è aggiunta in tribunale anche un’altra istanza legale. A presentarla i legali che hanno preso in mano quanto emerso nei conti del “San Liberale”: a fronte degli oltre 90 mila euro di ammanco, hanno fatto un decreto ingiuntivo puntando a tutti i beni riconducibili alla società, ovvero a Zacconi e ai suoi soci, presenti e passati. Quest’anno potrebbe portate a pignoramenti e altre azioni legali nel tentativo di congelare beni utili a saldare i conti del palazzo. «Qui non parliamo di morosità dei condomini», dicono anche i residenti, «qui i soldi per pagare c’erano».
IL GIALLO DEI CoNTI
Ora sotto la lente ci sono i conti correnti dei vari condomini amministrati dalla società di via Zenson di Piave. Decine e decine, a Treviso e in alcuni comuni dell’hinterland, da Silea a Casier. A partire da quelli in cui è emerso un caso che «potrebbe essere la punta di un iceberg» dice qualcuno. Secondo alcune indiscrezioni, i conti sarebbero stati oggetto di movimenti trasversali da e per i bilanci di altri palazzi. Una strategia per coprire alcune spese o evitare che venissero tagliati servizi? Un’ipotesi che richiama il caso dell’amministrazione Restera, di Roberto Artuso, che nel 2015 scosse molti condomìni della città. —
Federico De Wolanski
Andrea Passerini
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso