Birba seviziata con il filo di ferro Caccia al torturatore dei gatti

La micia trovata da una volontaria con il collo ferito, un mese fa era stata impiccata un’altra felina L’Enpa ritiene che possa essere opera di un unico misterioso sadico. C’è la denuncia ai carabinieri
Di Rubina Bon

SILEA. Meno di un mese fa la terribile fine della gatta Pucci, impiccata con il fil di ferro all’esterno di un magazzino. Ora un nuovo grave caso di maltrattamento sui felini randagi che vivono lungo la Restera a Silea. La micia Birba, così l’hanno chiamata le gattare che puntuali tutte le sere portano da mangiare agli animali, è stata avvistata giovedì sera proprio da una delle volontarie con un fil di ferro stretto attorno al collo. La micia bianca e nera di circa un anno e mezzo che fa base nella zona di via dei Tappi è dunque finita nel mirino del torturatore dei gatti che sta ripetutamente colpendo i felini randagi della Restera. A dare l'allarme, giovedì sera, una delle gattare: Birba aveva un fil di ferro attorno al collo. «Da tre giorni non la vedevo, un fatto strano visto che i gatti ormai sanno che ogni sera arrivo con il cibo», racconta Mirella Collodo, «giovedì Birba è tornata, aveva il musetto molto gonfio e dopo aver mangiato ha rimesso, evidentemente perché faceva fatica a deglutire». Impossibile però catturare nell’immediato la gatta, per di più diffidente perché ferita, per portarla dal veterinario: l’indole di Birba è quella di non farsi prendere, pur non disdegnando il fugace contatto con l’uomo. Sono serviti quattro giorni alle volontarie per riuscire a bloccare la micia torturata e ferita. Lunedì sera le gattare sono riuscite nell’impresa e il giorno successivo una volontaria dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, ha portato Birba dal veterinario. La gatta è stata anestetizzata per la visita. La relazione del medico veterinario parla di “una grave ferita da corpo estraneo al collo con grave contrattura ai muscoli del collo e grave infezione. All’incisione non è stato trovato il corpo estraneo, probabilmente il gatto è riuscito a toglierselo. La prognosi è riservata».

I volontari temono che anche Birba abbia rischiato l’impiccagione, al pari di Pucci, ma che sia riuscita a liberarsi in tempo, rimanendo per qualche tempo con il fil di ferro attorno al collo e riportando gravi ferite. Ed è anche la successione degli episodi che preoccupa le gattare della Restera: proprio per questo nella giornata di ieri è stata sporta denuncia contro ignoti ai carabinieri della stazione di Silea. Sospetti sul torturatore? Al momento nessuno. Motivi di tali barbarie? Sconosciuti. Le volontarie chiedono che si indaghi e che il responsabile delle brutalità sui quattrozampe sia individuato e punito al più presto possibile, prima che capitino altri episodi.

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