«Bidelli soli, c’è rischio infortuni»
Un solo bidello al lavoro a scuola, senza più nessuno dopo la fine delle lezioni. Con il rischio di vedere venir meno il diritto a ricevere soccorsi immediati nell’eventualità di incidenti sul lavoro. A lanciare l’allarme sulla crescita di situazioni di pericolo che si sono verificate nell’ultimo anno, in particolare negli istituti comprensivi trevigiani, è il sindacato Snals. Portando allo scoperto la prassi diffusa del lavoro solitario a cui sono ormai sottoposti i collaboratori scolastici, in seguito ai tagli sul personale Ata.
Lo scorso maggio, ad esempio, una bidella in servizio presso un istituto comprensivo della provincia si trovava, come tutti i pomeriggi, da sola in una scuola intenta a sistemare e pulire le aule al termine delle lezioni. Ed è scivolata. La caduta le ha causato la frattura di una gamba. Finita a terra, senza il proprio cellulare a portata di mano, la bidella ha dovuto alzarsi da sola e trascinarsi fino al centralino della scuola per chiamare i soccorsi. Per poi spingersi a fatica fino all’ingresso e aprire la porta della scuola, chiusa come viene chiesto di fare dopo l’uscita di alunni e insegnanti.
La vicenda sembra solo essere la punta dell’iceberg di una serie di incidenti in cui i lavoratori della scuola, sempre più di frequente da soli in servizio, si possono trovare: «Fortunatamente almeno fino ad ora gli incidenti avvenuti non hanno avuto conseguenze gravi per la salute dei lavoratori», spiega Salvatore Auci, segretario provinciale dello Snals di Treviso. «il lavoro in solitudine in quanto “pericolo immediato” è stato fino a qualche anno fa ignorato a scuola. Ma dopo la drastica riduzione di personale – collaboratori scolastici in particolare, realizzata dalla legge 133 del 2008 – la necessità di far operare gli stessi lavoratori su più turni e a volte in plessi lontani dalla sede centrale, ha generato anche nella scuola tutti i rischi legati al lavoro isolato. Vietato dalla legge negli ambienti ove si eseguono lavorazioni altamente pericolose. Ma purtroppo nelle scuole italiane il pericolo sembra essere considerato “rischio residuo”. O accettabile per il personale di collaboratori scolastici».
Lo Snals di Treviso considerata l’emergenza denuncerà ora allo Spisal (l’organo preposto ai controlli sul rispetto della sicurezza in ambito lavorativo) tutte le segnalazioni di pericolo che vedono esposti i collaboratori scolastici.
Alessandra Vendrame
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