Bestemmiano al bar, cliente chiama il 113

Che in Veneto, dove molto spesso la bestemmia è una virgola o un accento, che qualcuno si scandalizzi al punto di chiamare la polizia è senza dubbio un caso. Ancor di più poi, se teatro della vicenda è un bar dove di beve, si chiacchiera, e spesso si «schiacciano» le carte sul tavolo della scopa.
Eppure succede. A chiamare la polizia è stata tre giorni fa una donna di cinquant’anni che era entrata al bar Opera Prima di Sant’Angelo armata delle migliori intenzioni e che davanti a un gruppo di avventori troppo scurrili è inorridita. Inutile, secondo le sue dichiarazioni, l’invito a moderare i termini al quale il gruppo avrebbe risposto con altre imprecazioni, stavolta rivolte a lei. Di qui la minaccia di chiamare a polizia, davanti alla quale però gli avventori pare abbiano fatto spallucce. Lei però, imperterrita, non si è data per vinta e ha chiesto l’intervento della polizia che è arrivata sul posto nel giro di alcuni minuti. La signora è rimasta ad attendere l’intervento davanti al locale, ma all’arrivo della polizia gli avventori non erano più nei paraggi. Agli agenti, la donna ha raccontato tutta la vicenda ripercorrendo la situazione e soprattutto citando bestemmie e offese, ma alla fine ha deciso di non sporgere denuncia riservandosi di farlo in un secondo momento. Comprensibile lo stupore degli agenti, che pensavano di intervenire per problemi di ordine pubblico, e invece si sono trovati nelle condizioni di dover rispondere alla richiesta di educazione di una donna.
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