Berco, la partita non è chiusa. Un incontro per lo stabilimento di Borgo Padova

Ritirati i licenziamenti a Copparo in provincia di Ferrara, ma al Ministero nulla si è detto su Castelfranco. Tra 20 giorni finisce le cassa integrazione: sarà decisivo il piano industriale

Davide Nordio
Un presidio fuori dalla Berco a Castelfranco
Un presidio fuori dalla Berco a Castelfranco

Berco ritira i 247 licenziamenti per la sede di Copparo, ma tra i lavoratori dello stabilimento di Castelfranco permane la preoccupazione per il futuro. La notizia dell’esito dell’incontro del tavolo di crisi di giovedì pomeriggio è sicuramente positiva, anche se l’azienda del gruppo Thissen Krupp continuerà a “spingere” sulle dimissioni volontarie (che prevedono una buona uscita di 57 mila euro lordi) per dimezzare la forza lavoro attuale di 1.200 dipendenti: tale infatti è l’eccedenza secondo l’azienda leader nella produzione di sistemi sottocarro che si è impegnata, inoltre, a non avviare per quattro anni nuove procedure di licenziamento collettivo unilaterali.

Ha poi comunicato il ritiro della disdetta del contratto integrativo aziendale inviata a gennaio e l’avvio di un negoziato per un nuovo contratto interno con effetto retroattivo dal primo aprile aprile.

Nella trattativa che si è svolta presso il Ministero delle Imprese e del Made In Italy, però, il capitolo Castelfranco non è stato toccato e pertanto i lavoratori (150 quelli operativi a Borgo Padova) continuano a rimanere in quel limbo già denunciato dai sindacati. Nelle buste paga già oggi si sente il peso della cassa integrazione che si concluderà a maggio come quello del calo degli ordinativi. Tutti, nello stabilimento, si chiedono cosa succederà dopo. Anche per questo nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra le delegazioni sindacali e l’azienda proprio sulla sede di Castelfranco.

Dopo la cassa integrazione potrebbero essere attivati altri ammortizzatori sociali, ma così il destino dei lavoratori sarebbe pressoché segnato. Occorrerà quindi capire che cosa riserverà il nuovo piano industriale nello specifico per la sede castellana.

Nel comunicato unitario dopo l’incontro ministeriale di giovedì Cgil, Cisl e Uil dicono che «è fondamentale l’impegno del Ministro a ricercare un consolidamento produttivo di Copparo, come dell’intero gruppo, percorrendo la possibilità di sinergie con altre aziende. Da qui dovrà realizzarsi un nuovo piano industriale da discutere con le organizzazioni sindacali».

Legittimo chiedersi se queste sinergie, sempre se verranno concretizzate, potrebbero riguardare anche Castelfranco che ha già visto ridurre in modo significativo la forza lavoro rispetto ai tempi d’oro, ma dove è stata sottolineata la mancanza di investimenti in innovazione. Per questo si attende quanto uscirà dall’incontro dedicato al sito di Borgo Padova.

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