Vertenza Berco, accordo su contratto integrativo e orario ridotto: salvi 70 posti
Accordo tra sindacati e azienda sul contratto integrativo Berco 2025–2028: confermata la contrattazione di secondo livello, con 30 ore settimanali a parità di salario per i turni più pesanti

La vertenza Berco fa un altro passo avanti con un accordo sulla contrattazione di secondo livello, ovvero l’impostazione di un nuovo schema di accordo integrativo per il triennio 2025-2028, rimodulato rispetto all’accordo precedente ma non più cancellato, come si prevedeva all’inizio della vertenza.
La parola passa ora ai lavoratori, che dovranno esprimersi in merito entro la fine del mese. Viene introdotta la riduzione dell’orario di lavoro a 30 ore settimanali, a parità di salario, per i lavoratori impiegati nelle turnazioni più disagiate, permettendo di salvaguardare altri 70 posti di lavoro. Si continua quindi a lavorare per salvare l’azienda e dal Governo è arrivata anche la conferma che, entro settembre, ci saranno sviluppi più concreti nei contatti tra Berco e altre industrie, che porterebbero a nuove prospettive di crescita.
Nelle scorse settimane si è parlato dell’ipotesi dell’acquisizione da parte di Faber e di una conversione bellica della produzione alla Berco.
Dopo il ritiro dei licenziamenti unilaterali, a seguito di un’intesa raggiunta lo scorso aprile, ecco un altro passo per i lavorato di Castelfranco e Copparo, nell’incontro svolto ieri a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Il raggiungimento dell’ipotesi di accordo sulla contrattazione di secondo livello prevede una rimodulazione, un’importante differenza rispetto alla volontà di cancellazione completa dell’accordo integrativo aziendale, comunicata al momento dell’annuncio degli esuberi nello stabilimento di Castelfranco (assieme a quello di Copparo, in provincia di Ferrara).
Rimane in piedi tutta la contrattazione integrativa su questi istituti economici, salvaguardando l’intera parte normativa riguardante la maggiorazione su straordinari, indennità sulla turnistica e premio di risultato, da rimodulare rispetto all’accordo precedente. Un altro passo che segue il grande braccio di ferro con le parti sindacali dal 2024, comprendendo anche mobilitazioni con centinaia di ore di sciopero e il blocco della produzione.
«Un risultato tutt’altro che scontato – ha infatti sottolineato Valeria Mantovan, assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione – I lavori proseguono anche nell’ambito che riteniamo più delicato, quello che riguarda il consolidamento delle prospettive industriali. Il prossimo appuntamento al tavolo Mimit è fissato per il prossimo 29 settembre».
Esprime soddisfazione Fiom-Cgil, sottolineando il ruolo svolto dai lavoratori: «Gli accordi raggiunti dimostrano che nessun percorso può essere costruito senza il coinvolgimento attivo dei lavoratori, portatori di un punto di vista troppo spesso ignorato da manager che per pure logiche finanziarie decidono sulla pelle delle persone». —
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