«Benzene eliminato con il nuovo filtro postcombustione»

. È nata nel 1958 all’angolo tra quella che allora era la Feltrina e via Cal Piccole, nel tempo attorno sono sorti altri capannoni e case, è passata dal gruppo padovano Carraro al gruppo Zen ed ora, da dieci anni, è del gruppo vicentino Corrà. Occupa 145 persone.
Per sei mesi la Fonderia Corrà a Montebelluna è stata oggetto di monitoraggi dell’Arpav; con la Provincia sono stati concordati vari interventi, in buona parte già fatti, altri prossimi; con le emissioni considerabili nocive pare non ci siano problemi; odori e rumori invece sono nel mirino della gente, non solo di quella che abita nelle vicinanze, ma anche in zone lontane. Adesso sarà installato un postcombustore in corripondenza del camino 1: risolverà il problema?
«Si tratta di un postcombustore che brucerà il benzene», spiega Massimo Corrà. «Da tale camino uscano valori di benzene superiori ai parametri, non in modo continuativo, ma saltuario: ci siamo informati su quali interventi fossero possibili per risolvere il problema e abbiamo individuato questo postcombustore che, oltre a bruciare benzene, dovrebbe ridurre l’odore. Sarà installato il 4 dicembre, poi ci saranno le varie prove e a gennaio sarà operativo a regime».
Problema degli odori risolti allora con questo postcombustore?
«Abbiamo scelto proprio questa soluzione perché dovrebbe dare dei risultati anche pe r l’odore. La certezza non c’è, ma dovrebbe incidere anche su questo fattore. Quando sarà a regime saremo in grado di capire».
Investimento consistente?
«È un intervento da 700mila euro e, assieme agli interventi realizzati da dicembre 2018, arriviamo a circa 3 milioni di euro di investimenti in macchinari e tecnologia. Questa fonderia è una bella realtà pur in una situazione del comparto in difficoltà e quanto possiamo fare con le risorse che abbiamo lo facciamo e intendiamo continuare».
La gente ha sollevato anche il problema dei portoni: nell’ultima assemblea faceva notare che lasciando i portoni aperti odori, rumori ed emissioni non erano abbattibili.
«Ci siamo dati delle regole su alcuni portoni, che vengono chiusi alle 18 e rimangono sbarrati per tutta la notte. Adesso vedremo se altri portoni sono chiudibili, almeno nell’orario notturno. Non è possibile tenerli tutti continuamente chiusi perché c’è il via vai di carrelli e camion tra l’esterno e l’interno e viceversa, ma vedremo di fare il possibile per tenerli chiusi il più possibile: vogliamo avere buoni rapporti con i vicini, una buona convivenza».
Si aspettava questa alzata di scudi da parte della gente?
«Chi ha una casa vicino ad una fonderia o a qualsiasi altra fabbrica è penalizzato, vale di più una casa vicino a un parco o in centro città che vicino a una fabbrica e quindi si può capire tale atteggiamento. Ma noi cerchiamo di rispettare tutte le regole e cerchiamo di risolvere tutti i problemi con interventi anche costosi. Quando dieci anni fa abbiamo preso in mano la fonderia la situazione era pessima e abbiamo fatto tutto quello che era possibile per migliorarla e spero che la gente si convinca che ora respira aria pulita come ha certificato l’Arpav».
Ci sono anche lamentele dei dipendenti?
«Quando siamo arrivati noi le condizioni di lavoro erano pessime, con gli interventi che abbiamo fatto la situazione è radicalmente cambiata sia all’interno che nell’ambiente esterno». —
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