Benetton divisa in tre De’ Longhi va in testa

Dopo lo spacchettamento di Ponzano, che non ha presentato il consolidato Silea guida il 2013 con un incremento del 6,7% davanti a Permasteelisa
TREVISO 15/11/2005 CONF. STAMPA GRUPPO DE LONGHI IN FOTO A.D. FABIO DE LONGHI conf.stampa de longhi
TREVISO 15/11/2005 CONF. STAMPA GRUPPO DE LONGHI IN FOTO A.D. FABIO DE LONGHI conf.stampa de longhi

di MORENO MANCIN

La classifica generale delle Top 500 imprese della provincia di Treviso vede collocarsi sul gradino più alto del podio il Gruppo De’ Longhi che nel 2013 arriva a superare 1,6 miliardi di giro d’affari complessivo con un incremento del 6,7% rispetto al corrispondente dato del 2012. L’azienda di elettrodomestici si posiziona davanti a Permasteelisa che con quasi 1,4 miliardi di ricavi passa dal terzo al secondo posto in classifica, superando Bencom, l’azienda commerciale di Benetton Group che registra un calo del fatturato di quasi 200 milioni, portandosi poco al di sotto di 1,2 miliardi di ricavi complessivi. La classifica tuttavia risente dell’indisponibilità dei valori del bilancio consolidato di Benetton da cui si sarebbe potuto ottenere un dato più attendibile del reale volume di affari generato dal gruppo di Ponzano Veneto. L’analisi è stata pertanto condotta riportando distintamente i valori di bilancio delle tre società controllate da Benetton Group, tra cui Bencom e Benind. Ritornando alla classifica, di fatto le prime 10 posizioni vedono le stesse protagoniste dell’anno precedente, con LIR, la finanziaria del gruppo Geox, che guadagna un posto in classifica nonostante la sensibile riduzione dei ricavi a scapito del Gruppo che fa capo alla famiglia Zanetti (Segafredo) che con una riduzione dei ricavi di oltre il 18% scende dal sesto al settimo posto in graduatoria. Se estendiamo il campo di osservazione alle posizioni dalla 11 alla 20 possiamo osservare l’ingresso nella top 20 di Pasta Zara che scala ben 6 posizioni con un incremento dei ricavi di oltre 20 milioni e il passaggio dal 16° al 13° posto di Pro-Gest Spa, leader a livello nazionale nella produzione di carta e imballaggi.

Tra le aziende che hanno scalato la classifica generale meritano una menzione particolare la Nuova Industria Biscotti Crich che, con un aumento del giro di affari di oltre il 33,2% sale di ben 22 posizioni, piazzandosi al 54° posto e la Carron Cav. Angelo, nota aziende del settore delle costruzioni, che con un incremento dei ricavi del 52%, balza dal 46° al 29° posto in classifica. In questa direzione si distinguono anche il Calzaturificio S.c.a.r.p.a. – azienda leader nella produzione di calzature da montagna, in salita di ben 19 posizioni con un aumento dei ricavi del 34,4% – e le due cooperative Cantine Viticoltori Veneto Orientale e La Marca Vini e Spumanti, entrambe in ascesa in classifica di ben trenta posizioni.

Sul fronte della redditività aziendale, misurata attraverso l’Ebitda sui ricavi, nella parte alta della classifica si distinguono Zoppas Industries, Pro-Gest, Superbeton (Gruppo Grigolin), Came, AMA-Crai, Maia Agroindustriale, Veneta Cucine, Codognotto, con incrementi del valore dell’Ebitda 2013 sul 2012 che oscillano tra il 20 e il 70%. Risultati altrettanto soddisfacenti si riscontrano anche in diverse aziende che si collocano nella parte centrale della classifica. Tra queste ricordiamo realtà come Tenuta Belcorvo, Stonefly, Simec, Latterie Venete, A.C. srl (Astoria Vini), Meeting Group, che rilevano incrementi di Eb. itda superiori al 40%. Tuttavia, è doveroso sottolineare, che nonostante i forti incrementi registrati da queste aziende, poche di esse riescono a raggiungere soglie soddisfacenti per questo indicatore. Si tratta di un problema che caratterizza la gran parte delle della classifica Top 500 se si considera che solo 122 imprese nel 2013 riescono ad ottenere un Ebitda maggiore del 10% sui ricavi, dato tendenzialmente allineato a quello dell’anno precedente dove erano 118 le aziende in grado di superare tale soglia. Se spostiamo l’attenzione ai dati aggregati per settore, trova immediata conferma il dato sulla modesta redditività che emerge dalla lettura complessiva dei bilanci. Solo due settori sui primi 10 riescono a superare la soglia del 10% in termini di Ebitda: si tratta del settore della Fabbricazione di macchinari e apparecchiature e di quello della Edilizia, costruzioni e immobiliare con un valore che si attesta intorno all’11%. Si iniziano comunque a cogliere, su questo versante, i primi timidi segnali di miglioramento, se si considera che ben 6 settori su 10 (più quello residuale) denotano un leggero miglioramento per questo indicatore, mentre il dato medio complessivo, sempre in termini di Ebitda, a livello provinciale si mantiene stabile al 7,6%. Il primo settore per volume di affari nella provincia è quello della Calzatura, tessile e abbigliamento – comparto storico dell’economia trevigiana – che arriva a generare ricavi complessivi per oltre 5,5 miliardi di euro, sebbene in calo di oltre il 6% rispetto al corrispondente dato del 2012. Ad onor del vero, è necessario precisare che i ricavi del settore sono stati determinati aggregando i valori di bilancio delle singole aziende di Benetton Group, non essendo disponibile il relativo bilancio consolidato. Segue il comparto della Fabbricazione di Macchinari e Apparecchiature, con quasi 5 miliardi di giro di affari generato, in modesta crescita rispetto all’esercizio precedente.

Al terzo posto si assiste di fatto ad un ex-equo, se si considera che il settore Prodotti alimentari e bevande e quello del Commercio all’ingrosso, con oltre 3,4 miliardi di fatturato sono separati da solo due milioni di euro di ricavi. Nella parte bassa della classifica si osserva invece al sorpasso del Commercio al dettaglio sul Commercio e riparazione di autoveicoli. Sebbene il primo registri una crescita modesta dei ricavi (0,3%), stacca di circa 50 milioni di euro il secondo dove continua la contrazione delle vendite anche nel 2013, attestandosi intorno ai 580 milioni di ricavi complessivi. La tabella relativa ai settori mostra anche alcuni segnali positivi che non bisogna trascurare. In primis, ben 4 aziende su 5 della Marca (79,4% per la precisione) riescono a chiudere i conti in utile, con un incremento di quasi due punti percentuali rispetto al corrispondente dato dell’esercizio precedente. Tutti i settori, su questo indicatore, presentano dati confortanti, se si considera che il dato “peggiore” è registrato dalla prima in classifica (Calzature, tessile e abbigliamento), con il 69,6% delle imprese in utile. Il 60,6% delle imprese, inoltre, registra ricavi in crescita, mentre il 53% riesce a migliorare i risultati economici di periodo. Anche quest’anno il settore dei Prodotti alimentari e bevande è quello maggiormente in salute, con quasi il 74% di imprese con fatturato in crescita e ben il 78,3% con utile/perdita in miglioramento. Sono invece quattro i settori dove almeno metà delle imprese hanno avuto volumi in contrazione, ossia Fabbricazioni in metallo, Fabbricazione di mobili e arredamento, Edilizia, costruzioni e attività immobiliari e Utilities e gestione rifiuti. Questi risultati potrebbero rappresentare i primi frutti di interventi di razionalizzazione dei processi produttivi, di rivisitazione dei modelli di business e, non ultimo, di avvio di importanti processi di internazionalizzazione che molte imprese – soprattutto di piccole e medie dimensioni – hanno considerato ormai prioritario, se non addirittura indispensabile, nell’attuazione delle proprie strategie.

Argomenti:top 500 treviso

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso