Benetton, addio a «Moti»
Ceduto al Prokom, firma Scalabrine. E torna il derby con la Reyer

IL NUOVO COACH. Sasha Djordjevic, passerella d’esordio
Ieri è stato ufficializzato il passaggio di consegne tra Donnie Motiejunas e Brian Scalabrine: il secondo è sotto contratto e prende il posto del primo, andato in prestito al Prokom (Polonia). In prestito significa che sono i polacchi a pagargli quest'anno il (lauto) stipendio e che, essendo il lituano legato a Treviso fino al 2013 (un anno in più rispetto a quanto previsto), il buy out a questo punto arriverà dai Rockets, allorchè naturalmente terminerà il lockout e la stellina potrà finalmente debuttare nell'agognata Nba. E con i quattrini texani la Benetton potrà prendere quel lungo europeo, uno bello grosso, che a Djordjevic manca come il pane. Un affare che il vicepresidente Lefebre definisce «ottimo», sottolineando che in questo modo si valorizza Moldoveanu, mentre Motiejunas resta sotto il controllo di Treviso, cosa assai gradita ai Rockets. In quanto al rosso oriundo veronese, al momento è tesserato come Usa (in campionato starà fuori Wojciechoski), ma prima o poi non si dispera di farlo diventare italiano. In quanto alla composizione della nuova società, nessuna nuova. Fino a gennaio le speranze di trovare il terzo socio, per via dei costi finanziari, saranno consistenti. Da febbraio bisognerà iniziare a preoccuparsi. L'altra notizia del giorno è la riammissione in A/1 della Reyer Venezia, che ha vinto il ricorso: ora è presumibile che la Fip elabori un nuovo calendario a 17 squadre. Resta il fatto che al Palaverde tornerà quest'anno il derby Treviso-Venezia. Ieri intanto s'è celebrato l'11º trofeo Bortoletto. I 700 ragazzini del Pool hanno ravvivato con la loro presenza un'atmosfera in verità un po' mesta rispetto al passato, anche per un Palaverde poco gremito. Anche la presentazione della Benetton 2011-2012 non è stata così spettacolare come le altre volte: niente buio in sala e occhio di bue, diciamo tutto più sobrio e meno fastoso, del resto i tempi sono quelli che sono. L'applausometro comunque è schizzato più in alto quando sono entrati Gentile, Scalabrine e Bulleri. Da notare la presenza della signora Lalla Benetton e di Carlotta, la nipotina che accompagnava il capitano. Il nonno però continua continua latitare, ma questa è storia vecchia. Una serata dedicata a chi, guai a dimenticarlo, portò qui questo sport: il grande e indimenticabile «Ciano» Bortoletto, alla cui vedova il «Bullo» prima del salto a due ha offerto il consueto mazzo di fiori. Poi contro il non eccelso Bayern Monaco è finita con una spettacolare vittoria. (si. fo.)
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