«Ben ritrovato mercatino» Borgo Cavour si anima

«Che meraviglia vedere qui tanta gente, erano mesi che non accadeva» Protezione civile, vigili e carabinieri richiamano chi si abbassa la mascherina
agostini agenzia foto film treviso mercatino borgo cavour
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TREVISO

«Tornare al mercatino di Borgo Cavour è sempre bello, farlo in un periodo come questo rallegra l’anima». Rosy D’Agostino è appena arrivata in città con l’amica Sara Bortoletto. Vengono da due comuni della periferia sud. Indossano abiti colorati e gli occhi sorridono sopra la mascherina. Il mercato dell’antiquariato, del collezionismo e del vintage ha riaperto ieri dopo tre mesi di stop dovuto alla pandemia. Una splendida giornata di sole primaverile ha attratto centinaia di visitatori da tutto il Veneto: persone da sole, coppie, famiglie con i bambini e tanti giovani venuti a curiosare tra i banchi e per fare qualche acquisto tra libri, mobili d’epoca, antiche monete, bijou creati a mano dagli artisti-artigiani, tappeti, quadri e sculture. Molti si fermano a pranzo in una delle trattorie dai prodotti tipici o nei bar dove propongono toast e insalatone. Un modo per trascorrere una domenica diversa e infrangere la tristezza di questi giorni connotati dal virus. «Vogliamo assaggiare le trippe», dicono due ragazzi sedendosi sulle panche del gazebo allestito in via Canova da Luciano Ghiotto: un nome, una missione.

Tanta la gente ieri a passeggio tra i banchi, senza però affollamenti. Alpini agli ingressi di fronte a Ca’ Da Noal e porta Santi Quaranta, all’opera anche i volontari con gilet giallo messi a disposizione dall’associazione Artigiani e Commercianti per Borgo Cavour e via Canova, che organizzano l’evento ogni quarta domenica del mese.

La signora Marisa abita poco lontano e ieri mattina ha trovato la sorpresa: «Che meraviglia arrivare qui e vedere tanta animazione». Più cauti i vicini di casa che la accompagnano: «È una cosa utile poter riavviare queste manifestazioni purché tutti rispettino le regole». L’allusione va a qualche persona che si toglie la mascherina con la scusa che «tanto siamo all’aperto», ma alpini e volontari sono all’erta e rincorrono i pochi inadempienti. Poi c’è il passaggio costante di vigili e carabinieri; nel complesso i visitatori rispettano le precauzioni e prima di toccare la merce esposta igienizzano le mani.

«Sono felice di essere qui oggi, era tanto che non frequentavo il mercatino di Treviso e penso che ci tornerò». Lorenzo Viola, quotato pittore castellano sta dietro il banco con la figlia Barbara. Sono arrivati qui perché Piazzola sul Brenta non ha ripreso l’attività. «Ma Treviso è più bella, raccolta, meno caotica».

Un successo per gli organizzatori che hanno ricevuto oltre 200 richieste, accogliendone 90. «Per una questione di sicurezza, abbiamo voluto mantenere ampie distanze tra i banchi», spiega il presidente dell’associazione Vincenzo Dal Zilio, felice che l’amministrazione comunale abbia consentito la riapertura.

Sorride anche Antonello Hrelia che propone i libri pubblicati dall’associazione Treviso 7 aprile 1944. Volumi ricchi di foto che hanno attratto l’attenzione di Alessandro Pavan: «Sono trevigiano e questi lavori mi aiutano a conoscere meglio la nostra storia». Prossimo appuntamento con l’antiquariato, Covid permettendo, il 28 marzo; il 18 aprile tripudio di piante e fiori. —



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