Batterio killer, nuovi infettati a Treviso: accertamenti su dieci pazienti

TREVISO. Batterio killer, l’Usl 2 ha individuato una decina di pazienti con sintomi sospetti, che potrebbero essere correlati all’infezione da Mycobacterium Chimaera. Si tratta di persone operate al cuore qualche anno fa con l’utilizzo del macchinario per la circolazione extracorporea (ecmo) della ditta LivaNova, considerato la fonte dell’infezione- avrebbero manifestato negli ultimi tempi febbre, spossatezza e perdita di peso, non correlate ad altre malattie.
Un quadro clinico che ha fatto subito scattare la procedura di richiamo messa a punto dall’Usl 2 in sinergia con la Regione, quest’ultima ha annunciato verifiche su oltre 10mila pazienti veneti che hanno subito la sostituzione della valvola cardiaca tra il 2010 e il 31 dicembre 2017 negli ospedali di Treviso, Padova, Vicenza e Mestre.
casi sospetti. Rientra proprio in questo arco temporale, considerato “a rischio infezione”, l’intervento subito da una decina di pazienti; due in particolare sono stati richiamati per lo screening al Ca’ Foncello. In casi come questo il protocollo prevede un apposito test per la diagnosi del germe Chimaera: si tratta di un prelievo di sangue che verrà analizzato dagli esperti dell’ospedale di Treviso, che sono stati anche i primi in Italia a cercare e isolare il batterio Chimaera nel nostro Paese. L’esito arriverà tra un paio di mesi, non prima, dato che il tempo di sviluppo del micobatterio, sia nell’organismo umano, sia in provetta, è piuttosto lungo. I campioni di sangue saranno quindi testati in laboratorio e le colture batteriche analizzate per evidenziare o meno la presenza del pericoloso patogeno. In caso di contagio conclamato si procederà con la terapia per debellarlo.
numero dedicato. Dall’inizio della settimana il centralino del Ca’ Foncello è subissato di telefonate provenienti da tutta Italia. Centinaia di cittadini chiedono informazioni e rassicurazioni riguardo al Chimaera. Una media di 40 telefonate al giorno, più di 150 utenti che hanno già fatto esposto i loro dubbi agli esperti dell’Usl 2. Si lavora a pieno ritmo per rispondere all’utenza e intercettare eventuali pazienti infettati.
il batterio chimaera. Il caso Chimaera sembra destinato ad andare ben oltre i confini del Veneto, dove si contano ad oggi 18 infettati e 6 decessi, di cui 2 provenienti da altra Regione. Le autorità sanitarie si dimostrano caute, ma i macchinari per ecmo prodotti dalla LivaNova, dove si sarebbe annidato il batterio killer, sono 218, presenti sul territorio nazionale, stando ai dati forniti dal Ministero della Salute.
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