Barista di Castelfranco vende la stessa Playstation per 5 volte

Il pubblico ministero Francesco Tonon ha chiuso l’indagine su Giada Ruffato, 20 anni, una barista originaria di Cittadella, ora residente a Castelfranco Veneto.

CASTELFRANCO. Quella Playstation 4 l’ha promessa a molte persone interessate all’acquisto, ma incassato il denaro lei, non l’ha consegnata a nessuno.

Il pubblico ministero Francesco Tonon ha chiuso l’indagine su Giada Ruffato, 20 anni, una barista originaria di Cittadella, ora residente a Castelfranco Veneto.

L’accusa che muove nei suoi confronti è di truffa e simulazione di reato.

Tutto accade nei primi mesi del 2016. La Ruffato attiva a Cittadella una carta ricaricabile Postepay. Pubblica sul sito Subito.it l’annuncio con il quale mette in vendita la consolle e concorda con Anselmo E. la vendita per 207 euro che puntualmente riceve sulla carta il 12 gennaio 2016.

Il compratore non vedrà mai la consolle di videogiochi. Il giorno successivo Noureddine N. vede il medesimo annuncio e riesce ad aggiudicarsi la consolle per 190 euro. È contento visto che è riuscito dopo uno scambio di mail a farsi ridurre il prezzo. Paga ma, la Playstation non arriva.

Arriviamo al 28 febbraio quando paga 220 euro Federico T. pure a lui non viene spedito nulla. La cifra più alta la concorda il 30 marzo successivo Tommaso M. che però è più furbo degli altri e versa su una seconda Postepay della ragazza 100 euro di acconto con l’intesa che avrebbe saldato l’importo alla ricezione della consolle. Che non arriva.

Il 20 aprile scorso Ndoy D. versa sulla solita carta 180 euro come anticipo di una cifra pattuita di 220 euro. Pure lui rimarrà in vana attesa dell’arrivo della Playstation.

Il 3 marzo Giada Ruffato si presenta alla stazione dei carabinieri di Cittadella dove sporge denuncia per essere stata truffata: degli sconosciuti avrebbero prelevato dalla sua carta.

Il pm Tonon accerta che è una falsità, visto che la carta ricaricabile resta sempre nelle sue disponibilità fino al giorno in cui viene sequestrata.

Playstation mai passata dal virtuale al reale, mentre molto reali sono state le indagini chiuse dal pm con l’accusa di truffa per la giovane barista. 

 

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