Bar e locali, le manovre per il post-Covid. La quadra di Zanotto, si scatena De Checchi

Operazioni e trattative dietro le serrande abbassate. L’oste rileva Arman, a S.Tomaso entra socio Comand. S.Vito, rinascerà il Canevon. Ondata di bistrot, Tagliabue “giap”
La Terrazza San Tomaso di fianco all'omonima porta
La Terrazza San Tomaso di fianco all'omonima porta

TREVISO. I locali sono quasi tutti chiusi - e anche chi fa asporto si arrabatta da tempo, cambiando i colori lo sconforto non cambia – ma l’apparenza non deve ingannare. Dietro le serrande abbassate della città è in corso l’ennesimo turnover, che in piena zona rossa assume i contorni del futuro prossimo venturo, quella del post Covid o comunque di un’estate-autunno che gli addetti ai lavori considerano già la base della ripartenza per lasciarsi alle spalle l’incubo della pandemia. I ristori sono stati briciole, le perdite enormi nel corso del 2020 e il primo trimestre 2021 non è praticamente mai nato. In questo contesto, chi ha forze e risorse prova a costruire il futuro.

È il caso di Stefano Zanotto, mister Arman. Sta per trovare la quadra del suo ticket Arman -Terrazza San Tomaso a fianco della storica porta. In via Manzoni ha raggiunto l’accordo con i proprietari – gli eredi della mitica Ettorina – per acquisire i muri. Non lascia, dunque, Stefano, la storica “creatura” che gestisce dal 2003 e che fra pochi mesi diventerà maggiorenne sotto la sua guida. Il prossimo anno, peraltro, l’osteria compirà “solo” 150 anni. E a porta San Tomaso, dallo staff, entrerà in società con lui Giovanni Comand, a quote sembra paritarie. Sluzione interna, quando tre imprenditori del settore si erano già fatti avanti per subentrargli.

Un altro protagonista di questa fase è indubbiamente Luca De Checchi, che porta avanti l’azienda di famiglia, nata con il nonno nel 1949, e che ha creato una catena di ben 14 locali fra caffetterie, panifici e bar in città e nell’hinterland. Il tam tam dice che sogna un nuovo centralissimo format, con rivendita di vini in zona Calmaggiore. Ma intanto, prima dell’estate, insieme a Paolo Venturato e Francesco Farinon (meglio noto come “Faina”), vuole rilanciare il Basilico 13 di piazza San Vito, sulle orme dell’antico Canevon che marchiò gli anni del centro a cavallo fra’ 70 e ’80. Back to the future.

Il fermento si diffonde anche vicino al Duomo. Si parla di un ristorante del Veneziano che avrebbe messo gli occhi sul Th.o.B – ex Rione Fontana – all’ angolo di via Cornarotta, per un locale di tendenza specializzato pesce. Trattativa in corso, anche qui per aprire prima della bella stagione.

L'outlet Th.o.B all'angolo di via Cornarotta
L'outlet Th.o.B all'angolo di via Cornarotta


E tengono banco, ancora una volta, i big. Mario Tagliabue sta per inaugurare la sua nuova sfida in viale Montegrappa, Enjoy Jap, là dove c’era la pizzeria Galliano. Paolo Lai ha appena rilevato lo Shiraz di piazzetta Trentin da Roby Torresan (a sua volta pronto a sbarcare a Fuerteventura), e ha trasformato la birreria ai Soffioni in Proseccheria. Vuole rimodulare la catena dei suoi locali, che toccherà prossimamente lo Shiraz, e forse non solo.

L'Enjoy Jap di Mario Tagliabue aprirà in viale Montegrappa
L'Enjoy Jap di Mario Tagliabue aprirà in viale Montegrappa


Denis Mistro, dal canto suo, ha avviato all’iper dell’ex Metalcrom, sul Terraglio il suo Mistrò, gioco di parole tra se stesso e il Bistrò.

Sempre più si profila uno scenario di catene e network - vedi anche l’espansione recente dei Burici di Michele Pozzebon - destinati a dominare il settore, con proposte diversamente modulate.

Ma c’è anche chi rilancia le sfide di sapori del Sud – moltissime negli ultimi tempi, non tutte riuscite – e approda in spazi commerciali chiusi da tempo. È il caso dell’Al.Ma – bistrot dei sapori napoletani – annunciato dai cartelli affissi all’angolo fra via Inferiore e via Bailo. E non è ancora finita: si parla di operazioni lungo il Sile e fuori mura.—


 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso