Bancarotta, il titolare del Mille Lire di Preganziol davanti al giudice

PREGANZIOL. Bancarotta per distrazione e bancarotta documentale. Sono le due pesantissime accuse che il sostituto procuratore Massimo De Bortoli contesta ad Albino Candelù, 75 anni (difeso dall’avvocato Guido Galletti), storico titolare del locale di lap dance “1000 Lire” di via Spinelli a Preganziol, che nel corso degli anni ha cambiato varie denominazioni.
Nello specifico Candelù, in qualità di amministratore unico, è accusato di aver distratto una somma di poco più di 116.000 euro dal patrimonio della società “Les Papillons srl”, dichiarata fallita dal tribunale di Treviso il 10 aprile 2017, per poi versarla nella nuova società la “Venere srl”.
Candelù deve inoltre rispondere dell’accusa di bancarotta documentale perché «per procurarsi un ingiusto profitto ai danni dei creditori» teneva le scritture contabili della società fallita in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari. «Inoltre - come si contesta nel capo d’accusa - il conto cassa riportava saldi negativi nell’anno 2013 e saldi cospicui nel corso delle altre annualità, dati non rispondenti al vero, secondo quanto riferito dai dipendenti».
Nel corso dell’udienza del 3 dicembre, è stato sentito il curatore fallimentare in seguito alla cui testimonianza il giudice delle udienze preliminari Marco Biagetti ha deciso di modificare il capo d’imputazione. In seguito alla modifica, il difensore di Candelù, l’avvocato Galletti, dovrà ora decidere se proseguire con il rito abbreviato, chiedere l’assunzione di nuove prove oppure procedere con l’udienza preliminare. Il tutto si deciderà a fine febbraio quando è stata fissata la prossima udienza davanti al gup Marco Biagetti. —
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