Banca Intesa conferma la chiusura del servizio cassa a Pederobba

Rimane solo un punto di consulenza per gli investimenti e lo sportello Atm. L’attacco del sindaco Marco Turato: «Penalizzate le persone fragili»

Banca Intesa non torna sui suoi passi: confermata la chiusura del servizio di cassa della filiale di Pederobba. Il sindaco di Pederobba, a seguito della comunicazione ricevuta da Intesa Sanpaolo in risposta alla richiesta del 1° ottobre 2025 di riconsiderare la decisione sulla filiale locale, esprime «profondo rammarico e delusione per la mancata accoglienza delle preoccupazioni della comunità».

La banca ha confermato la chiusura del servizio di cassa a partire dal 20 ottobre, trasformando la sede in un “Punto consulenza” dotato unicamente di un Atm esterno operativo H24, 7 giorni su 7. Tale decisione, come ribadito dalla banca, rientra nel piano di impresa 2022-2025 di riorganizzazione delle filiali e rispecchia i cambiamenti negli stili di vita e l'aumento dell'utilizzo di canali digitali e alternativi (App, sportelli automatici, circuito Mooney, filiali limitrofe di Cornuda e Valdobbiadene).

«Prendiamo atto della posizione irrevocabile di Intesa Sanpaolo, che pur comprendendo le difficoltà, ha privilegiato logiche di riorganizzazione aziendale a discapito dell'essenzialità di un servizio di cassa servita per una parte significativa della nostra popolazione, in particolare gli anziani e chi ha meno familiarità con gli strumenti digitali», dichiara il sindaco Marco Turato.

Lo stesso sindaco sottolinea che, sebbene sia apprezzato l’impegno della Banca nell'assicurare la massima attenzione e la disponibilità del personale della filiale a fornire supporto alla clientela, «questo non può e non deve sostituire un servizio fondamentale per l’inclusione finanziaria di tutti i cittadini. Pur riconoscendo l'evoluzione verso il digitale, non possiamo accettare che tale transizione avvenga penalizzando i più fragili. Continueremo a monitorare attentamente la situazione, verificando l'effettiva continuità operativa e l'assistenza promessa alla clientela, specialmente in questo periodo di passaggio. Nonostante il nostro appello sia rimasto inascoltato, l’amministrazione comunale si impegna a esplorare ogni possibile soluzione per garantire un accesso adeguato ai servizi bancari sul territorio di Pederobba», conclude il sindaco.

«Inaccettabile, incomprensibile e socialmente irresponsabile», era stato il primo commento del sindaco alla comunicazione di chiusura. «Questa decisione appare ancora una volta deleteria e offensiva per la comunità di Pederobba, che porta tutt’ora le gravi conseguenze e disagi causati dalla chiusura della filiale di Onigo a ottobre 2021. Non posso permettere che i miei concittadini subiscano nuovi gravi disagi, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione con limitata mobilità e poca dimestichezza con la tecnologia esponendole a un maggior rischio truffe. Ci indigniamo e protestiamo ad alta voce contro questo abbandono del territorio di una comunità già troppo penalizzata e chiediamo con la massima urgenza che la decisione venga immediatamente riconsiderata e revocata e si attendono chiarimenti urgenti».

Rincarava la dose il vicesindaco di Pederobba e vicepresidente della Provincia di Treviso, Fabio Maggio: «Intesa Sanpaolo sta conducendo, da anni, un vero e proprio depauperamento di servizi essenziali per il territorio: sospensioni di servizi e chiusura di filiali sono oramai dato acquisito per molti comuni. Dopo la dignità a questo territorio vengono tolti anche i servizi. Le filiali – un tempo di Veneto Banca – sono presidi per molti cittadini e per moltissime imprese che in questo territorio operano e che da sempre le considerano punti di riferimento. Eliminare un servizio essenziale come quello di cassa rappresenta uno schiaffo a centinaia di clienti, privati e imprese, che hanno riposto fiducia nell’istituto dopo il disastro Veneto Banca. Molti anziani rimarranno senza un presidio fisico, e personale dedicato per le operazioni quotidiane. Intesa ha l’obbligo morale di servire i risparmiatori traditi e le piccole e medie imprese».

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