Bambina violentata patrigno sotto accusa la madre lo “copre”

Caso choc: i due finiscono a processo per violenza sessuale La bimba aveva confidato al papà le attenzioni ricevute
Di Fabio Poloni
20061106 - PONTEDERA - PISA - CRO - PEDOFILIA: AUMENTO DENUNCE, MAGGIORANZA REATI IN FAMIGLIA. Una immagine simbolica della violenza sui minori. La pedofilia e le violenze sessuali sui minori restano reati in prevalenza 'familiari', anche se Internet ha contribuito ad aumentare le possibilita' di adescamento. E, nonostante lo sforzo delle autorita' di polizia, ..negli ultimi dieci anni le denunce sono aumentate: un dato che non significa necessariamente un aumento dei reati ma che ..comunque indica la presenza di un fenomeno tutt'altro che sconfitto, come dimostra l'operazione di oggi condotta dalla ..squadra mobile di Roma che ha portato all'emissione di 32 ordinanze di custodia cautelare. L'analisi emerge da un convegno sulla pedofilia e sugli altri reati a sfondo sessuale organizzato da - Ancora violenza sui bambini - Ancora un caso di abusi sulle bambine a Matera - Ancora abusi sui bambini - Nuovi abusi sessuali su minori
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Prima ha dovuto sopportare la separazione dei genitori. Poi di peggio: il patrigno, nuovo compagno della madre, l’ha violentata. Con il silenzio complice della madre.

L’incubo ha per protagonista una bimba che oggi ha nove anni. Ne aveva sette, all’epoca dei fatti avvenuti nel 2010. Ora la madre e il patrigno della bambina sono finiti a processo per violenza sessuale. Il padre naturale della bimba si è costituito parte civile a processo: ha chiesto un maxi-risarcimento da 500 mila euro.

La piccola ha confidato al padre naturale le attenzioni morbose subite dal nuovo compagno della mamma. Parole che hanno sconvolto il genitore, convincendolo all’istante ad andare a fondo nella vicenda. Sono partite prima la denuncia, poi l’indagine della Procura. Con la delicatezza che casi del genere impongono, la bimba è stata sentita nel corso dell’incidente probatorio. Una testimonianza videoregistrata, un racconto sofferto fatto sotto l’assistenza degli psicologi che lavorano a stretto contatto con il tribunale in casi del genere. La bimba ha raccontato gli episodi, i palpeggiamenti violenti, quelle mani inequivocabili. Per il giudice, nonostante qualche rimostranza da parte degli avvocati difensori dei presunti molestatori, la bimba è credibile. Per il patrigno e la madre scatta il rinvio a giudizio: il prossimo 16 aprile la vicenda processuale potrebbe essere già chiusa.

A tutela dell’identità della giovane vittima non forniamo dettagli sulla sua identità né sulla zona di residenza. L’orrore del mostro della porta accanto non è purtroppo nuovo, né lo è uno violenza perpetrata dal patrigno di un minore. Un caso analogo era finito sulle colonne di cronaca a gennaio di quest’anno. Un uomo è finito a processo, accusato di aver abusato per anni della figlia della convivente. Da quando la piccola aveva appena nove anni, per la precisione, e fino all’adolescenza. Sol o quando è cresciuta e ha superato i 17 anni, la ragazza ha trovato la forza di confidare quelle attenzioni morbose. Lo ha fatto al suo fidanzato, che l’ha convinta a denunciare l’“orco”. La giovane racconta infatti che il convivente della madre la costringe da quand’era piccolina ad approcci sessuali ripetuti. «Ha iniziato quando avevo 9 anni», ha spiegato l’adolescente riferendo tutti gli abusi subìti. Il giovane fidanzato, suo coetaneo, la convince a rivolgersi ai carabinieri, a raccontare l’accaduto per fermare quella situazione. Scatta l'inchiesta della Procura. Vengono sentite anche alcune amiche della ragazzina: una di loro confida di aver subito a sua volta attenzioni “pesanti” da parte dell’uomo. Ma i casi simili, putroppo, non finiscono qui. Nel 2010 fu scarcerato il patrigno condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione con l’accusa di aver ripetutamente violentato i figli minorenni della convivente. Ora questa nuova vicenda con un’ombra ancora più inquietante: dietro le violenze ci sarebbe anche la mano della madre della piccola.

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