Ballerina di lap dance indotta a prostituirsi Famiglia patteggia

Mandavano a “lavorare” sul Terraglio una rumena 25enne Nei guai un diciottenne, il padre e la compagna del genitore
Di Fabio Poloni
CUPELLARO TREVISO CONTROLLO POLIZIA IN VIA ROMA AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
CUPELLARO TREVISO CONTROLLO POLIZIA IN VIA ROMA AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM

ZERO BRANCO. A soli 18 anni, addirittura spalleggiato dal padre e dalla compagna del genitore, si era inventato una carriera decisamente alternativa: quella di “protettore” di una lucciola, una ballerina di lap-dance spinta a prostituirsi per arrotondare. Ora per il giovanissimo “imprenditore” e per i due adulti è arrivato il conto della giustizia: un anno e dieci mesi di pena per il ragazzo e per il padre, un anno e otto mesi per la donna.

Secondo l’accusa, i tre praticamente vivevano con i soldi ottenuti mandando sulla strada a prostituirsi la fidanzata del giovane, una ragazza rumena di 25 anni. Stando alle accuse la giovane era costretta a vendersi sul Terraglio, a Mogliano, e a consegnare parte del denaro alla sua “famiglia adottiva”, mentre una quota degli incassi veniva inviata in Romania, alla madre della ragazza. Le dichiarazioni rilasciate dalla vittima dello sfruttamento nel corso dell’incidente probatorio hanno confermato le accuse mosse a carico di Bardh Marku, albanese di 41 anni residente a Zero Branco, Maria Mirabela Popa, ventottenne romena compagna dell’uomo (e ballerina di lap dance al “Prestige” di Scorzè), e del diciottenne Lazer Marku, figlio dell’uomo. I tre, arrestati al termine di un’indagine della polizia a ottobre, sono stati accusati di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La lucciola, secondo quando ha ammesso lei stessa, guadagnava mediamente tra i 500 e i 600 euro a sera, che sarebbero stati in gran parte puntualmente consegnati agli sfruttatori.

Ieri i tre, davanti al gup Umberto Donà, hanno scelto la via del patteggiamento. A incastrarli un anno di intercettazioni, colloqui, pedinamenti partiti dalla segnalazione di una prostituta che aveva puntato il dito contro il padre del ragazzo, accusandolo di vessarla e averla costretta alla strada. Il giovane Lazer, arrivato in Italia l’anno scorso dall'Albania, era immediatamente entrato nella gestione del giro fiorente, coinvolto dal genitore.

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