Azzolini punta sul P-factor

Il sindaco uscente Giovanni Azzolini ci riprova e punta tutto sul suo P-Factor con l'appoggio di Forza Italia. Una delle novità di queste elezioni comunali a Mogliano è rappresentata dall'originale modalità con cui ha selezionato i candidati e composto le tre liste civiche a suo sostegno. Azzolini ne ha inventata un'altra delle sue: il P-Factor, una sorta di talent show per scoprire chi possiede l'attitudine alla politica. Ora che le scuole di partito sono ormai un lontano ricordo e che ballerini, cantanti, scrittori, chef, addirittura imprenditori, si selezionano in tv; perchè non fare altrettanto anche per gli aspiranti consiglieri comunali?
Così Azzolini, con provini a porte chiuse svolti in municipio nelle scorse settimane, ha radunato attorno a se tre liste civiche: la lista “Azzolini sindaco”, “Le donne di Mogliano per Azzolini” e i “#Giovani per Mogliano”. Le teste di serie, consiglieri e assessori uscenti si trovano nella prima. Tra loro, oltre ai fedelissimi Giorgio Copparoni, Davide Bortolato, Martino Michielan e Ugo Rossi, c'è anche Federico Severoni, assessore uscente in quota Lega. L'introduzione dell' hashtag nell'ultima delle tre liste serve a “duplicare” l'originaria compagine dei Giovani Per Mogliano che Azzolini fondò nel 2001 e che nel 2011 è passata all'opposizione: in questa tornata elettorale è confluita nel centrosinistra. Ma non è l'unico divorzio a cui abbiamo assistito.
C'è infatti un'altra novità che non dovrebbe passare in secondo piano: l'appoggio di Forza Italia. Anche per questa terza campagna elettorale Azzolini, che ha sempre rivendicato l'appartenenza civica e che ormai ha superato i quarant'anni, correrà in alleanza con uno dei partiti dell'arco istituzionale. E ogni volta ce n'è uno nuovo: nel 2006, dopo aver vinto le primarie, si candidò nelle file del centrosinistra e fu mandato a casa dalla sua stessa maggioranza. Nel 2009, benedetto da Giampaolo Gobbo e Luca Zaia, si presentò con il vessillo del Carroccio. Questa volta tocca al partito di Berlusconi, che già dal 2011 era entrato in giunta e aveva fatto da stampella alla maggioranza.
Ormai il matrimonio forzato con la Lega Nord è solo un lontano ricordo. Il divorzio ufficiale con il Carroccio si è registrato nelle scorse settimane, con interpellanze e voti in consiglio comunale che avevano il sapore della sfiducia.
Il centrodestra a Mogliano si presenta ancora una volta diviso. La Lega Nord ha deciso infatti di puntare tutto su Giannino Boarina, il suo sindaco ombra. Per 5 anni Boarina, dipendente Terna in aspettativa, titolare di assessorati importanti come quelli all'urbanistica e al bilancio, oltre che vice di Azzolini, ha dettato legge su molti temi. A sostegno di Boarina ci sono anche due liste civiche: “Mogliano è” e “Open Mogliano”.
La passione civile in questi mesi, dopo 5 anni di totale silenzio su numerose questioni strategiche, è fatalmente esplosa. Infine è facilmente collocabile a destra anche la candidatura di Ottorino Celebrin. Ex segretario di An e del Pdl, poi Fli, poi indipendente, dopo il rimpasto di giunta del 2011 anche Celebrin è entrato in maggioranza ed è andato a ricoprire l'incarico di presidente del consiglio.
Ora tenta anche lui la fuga in solitaria sostenuto dalla “Civica 8”. Sono in campo anche i simboli di Scelta Civica e Fare per fermare declino che con “Mogliano Europea” puntano su Mattia Stagnitta, giovane studente di 23 anni.
Matteo Marcon
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso