Autista Mom in manette: molestie alle ragazzine anche nell’auto

Il caso di Treviso: dopo i palpeggiamenti a bordo dei mezzi pubblici, emerge un nuovo episodio al vaglio degli investigatori: l’uomo avrebbe tentato l’approccio in un altro contesto

TREVISO. Non solo molestie nel bus, quando nel mezzo pubblico non c’erano scomodi testimoni, ma anche tentativi di approccio nella propria auto. È quanto emerge dalle contestazioni nei confronti dell’autista della Mom, un 58enne di Pederobba, finito agli arresti domiciliari con la pesantissima accusa di violenza sessuale.

Il sostituto procuratore Francesca Torri che ha chiesto ed ottenuto dal gip Angelo Mascolo la misura cautelare degli arresti in casa, accusa l’autista di aver allungato le mani sui seni e sui fondoschiena di alcune studentesse trasportate sull’autobus di linea che lui stesso guidava.

Approcci anche in auto

Tre le ragazzine, tutte minorenni, che con la loro denuncia hanno fatto scattare le indagini a carico dell’autista di Pederobba. Ma quello che ora emerge, oltre alle presunte molestie sul bus, c’è anche un altro episodio, avvenuto all’esterno del mezzo di servizio.

Una delle ragazzine ha raccontato agli inquirenti di essere salita, un giorno, sulla macchina dell’autista della Mom che passava propria davanti alla fermata dove attendeva il mezzo pubblico e di aver accettato un passaggio che lui le aveva offerto. Solo che poi, in auto, la ragazzina avrebbe subito dei tentativi di molestie da parte del conducente, respinte a fatica dalla minorenne.

Palpeggiava le studentesse sul bus di linea, autista della Mom agli arresti domiciliari
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I fatti sui quali stanno indagando i carabinieri abbracciano il periodo compreso tra dicembre 2020 e gennaio 2021. È in quel lasso di tempo che sarebbero avvenuti i fatti contestati all’autista, nella tratta che dalla Pedemontana porta a Montebelluna. Tentativi di approcci e palpeggiamenti in autobus, quando sul mezzo pubblico, decimato nelle presenze a causa del lockdown, ci sarebbero stati soltanto l’autista e la presunta vittima di turno. Tre quelle che si sono fatte avanti per denunciarlo: si tratta di una 14enne, una 16enne e una 17enne.

Le indagini

Ora i carabinieri stanno approfondendo le indagini per capire se i casi si limitino a quelli denunciati oppure ve ne siano degli altri. Verifiche doverose in casi simili. Le tre ragazzine sono già stata interrogate e i militari dell’Arma, coordinati dalla procura della Repubblica, hanno sentito altre testimonianze, tutte utili per arrivare alla verità. Da parte sua l’autista indagato ha fin dall’inizio

La notizia dell’arresto del conducente, incensurato, che mai aveva avuto a che fare con la giustizia, s’è diffusa rapidamente tra i dipendenti di Mom.

Un fulmine a ciel sereno, in apparenza, anche per i vertici stessi dell’azienda, che in un comunicato stampa inviato agli organi di informazione hanno espresso sbigottimento e profondo sconcerto, promettendo “massima intransigenza verso comportamenti che appaiono in totale contrasto con il codice etico e di comportamento aziendale”. Perché le indagini arrivino a conclusione ci vorranno ancora dei mesi, ma è chiaro che se dovesse profilarsi unj eventuale processo nei confronti dell’autista non è escluso che la stessa azienda possa essere chiamata in causa come responsabile civile. Per il momento, comunque, si tratta di ipotesi. —

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